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Watermark
Not recorded
Uniform title
Poetical text transcription
Io non so com’ho più core
Da soffrir pene cotante,
Mentre avrebbe il mio dolore
Atterrato un sen gigante.
Sembra un Caucaso gelato
Il mio core ingelosito
E da un guardo fulminato
Arde al pari di Cocito.
In qual parte o in qual confine
Io raggiro il passo errante
Apre il suolo a le mie piante
Un abisso di rovine;
Ne ritrovo altro che spine
Di mia età nel più bel fiore.
Io non so com’ho più core, ecc.
Se a mirare un vago oggetto
Il pensiero i vanni scioglie,
Sconsolato ei riede al petto
Riportando affanni e doglie.
Sono mie persecutrici
Quelle cure più rubelle,
Che destinano le stelle
Per flagello agl’infelici;
E fur sempre miei nemici
La fortuna, il fato e amore.
Io non so com’ho più core, ecc.
Non tem’io, che avverso caso
Più sventure all’alma aduni,
Perché in me Pandora il vaso
Già versò degl’infortuni.
Sol mi resta di vedere,
Che si oscuri il sole adorno,
O si spezzino le sfere,
Perch’io più non goda il giorno;
Onde in orrido soggiorno
Senza luce io tragga l’ore.
Io non so com’ho più core, ecc.
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Shelfmark
shelfmark ARCA VII 24.59
Record by Nadia Amendola