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Poetical text transcription
Quand’io penso a le catene,
Che mi stringono sì forte,
Bramo i folgori di morte
Per sollievo di mie pene.
Desìo cader’estinto
Per sottrarmi al rigor di quei legami,
Che nel tenermi avvinto
Voglion che in servitù piangendo esclami.
Ne consenton che mai fuori d’impaccio
Io mova il piè, che non strascini il laccio;
Almeno un sol momento
Per dar tregua al tormento
Rallentassero i nodi al piè captivo,
Che al piacer redivivo
Un lampo io goderei d’ore serene.
Quand’io penso a le catene,
Che mi stringono sì forte,
Bramo i folgori di morte
Per sollievo di mie pene.
Ma invano bram’io
Momenti di pace
Dal nodo tenace
Che stringe il cor mio
Eterni saranno
Gli affanni e i martiri;
Sol quando
Esalando
Esangue cadrò,
All’or spezzerò
Di laccio sì duro
Le acerbe ritorte;
Ch’è fine la morte
D’un carcere oscuro.
A un cor prigioniero
Di cruda beltà,
Dal picciolo arciero
Sperar libertà
Giammai non conviene.
Quand’io penso a le catene,
Che mi stringono sì forte,
Bramo i folgori di morte
Per sollievo di mie pene.
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shelfmark ARCA VII 24.47
Record by Nadia Amendola