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Watermark
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Poetical text transcription
Da una beltà superba
Non sia chi speri mai guardo amoroso,
Poiché sempre riserba
Altera gravità ciglio orgoglioso;
E se ad altrui tal’ora i lumi gira,
De’ guardi suoi regolatrice è l’ira.
Stima oggetto
Troppo abietto
Di sue luci venerande
Amator, che non sia grande;
Vuol, che gli occhi degli eroi
Sien la meta immortal de’ guardi suoi.
Brama i Regi imprigionati
Dai legami di sua chioma,
Come al carro incatenati
Gli mirò l’antica Roma;
E mentre baldanzoso il ciglio inarca
Pretende trionfar d’ogni monarca.
Ogni Nume
Ancor presume,
Che per lei sfavilli e abbruci
Fulminato da sue luci;
E qual Dafne ambisce e vuole,
Ch’a lei gli affetti suoi tributi il sole.
Ogni augel, che nel volare
Verso lei suoi vanni move,
sempre un’aquila le pare
Che la rubi e porti a Giove;
E se l’agita il crine aura volante
Teme suo rapitore il vento amante;
Ma la Beltà, che nel suo seno accoglie
Sì ambizione voglie,
I più nobili affetti indarno brama;
Che superba beltà s’odia e non s’ama.
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shelfmark ARCA VII 24.20
Record by Nadia Amendola