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Poetical text transcription
Olà turbe guerriere
Il furor sospendete,
E voi trombe di Marte atre foriere
Tacete, omai tacete;
Non sia chi tenti più pugna severa;
La discordia sparì, la pace impera;
E voi bronzi tonanti
Con strepito funesto
Non vomitate più globi fumanti
Da l’infocate gole;
Più marziali eccidi il ciel non vuole.
La stridula voce
Di timpani e trombe
Con eco feroce
Non sia che rimbombe
Per l’Etra mai più;
Ma al suono concorde
D’armonici plettri,
Di musiche corde,
Dolcissimi elettri
Si bevan su,su.
Le tazze più cupe
Rosseggian del vino,
Che manda à Quirino
L’Etrusca dirupe,
Il nappo sia colmo
De l’oro, che brilla,
E in Creta distilla
La sposa de l’olmo.
Con dolci tributi
Di Bromio spumante
Il Gallo festante
L’Ibero saluti.
Coll’ambra, che inonda
In gelida neve
Al Gallo, che beve
L’Ibero risponda.
E mentre in simil forma
Alternate tra voi brindesi amici
De ber sien legge e norma
O lieti Galli, o giubilanti Iberi
Di Filippo e Luigi i nomi alteri
E presagisca ogniuno a i Regi illustri
Con cor divoto eternità di lustri.
Cinto il crine di pallida uliva
Lieti eventi la pace n’accenna;
Quindi annuncia con voce festiva
Gioie eterne al Tago e a la Senna.
Più non rugge il belgo leone
Agitato da febre guerriera;
Più non teme sanguigna tenzone
Ne’ suoi campi l’Insubria altera.
La reina del popol volante
Più non ama del sol gli splendori,
Ma del giglio già fattasi amante
Sol’adora il monarca de’ fiori.
Or che al suolo la pace è discesa
Goda pure l’invitto Parigi,
Che fecondo il sen di Teresa
Vedrà tosto un novello Luigi.
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shelfmark ARCA VII 24.4
Record by Nadia Amendola