Bibliographic level
Type of record
Date
Title
Music format
Linked names
Is part of
Redazione
Physical description
Watermark
Not recorded
Notes
La cantata apparteneva a Gaetano Tedeschi, come specificato dall’ex libris a carta 12v, divenne poi parte della collezione di Giuseppe Sigismondo che fu acquisita dalla biblioteca del Conservatorio nel 1827.
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Bibliography
Analytical description
Clori Clori superba e come mai
Ingrata quanto sei
Sì che ingrata e crudele
Se tu vuoi ch'il duol m'uccida
Poetical text transcription
Clori, Clori superba e come mai
Perché lontan da te raggiro il piede
Del mio povero cor poni in oblio
E l’amore e la fede,
Ah che ben ti comprendo e so ben io
Purtroppo a costo di tormenti e pene
Che vicin o lontan sempre spietata
Ver me tu fosti e ancor ti mostri ingrata.
Ingrata quanto sei
Tanto son io fedel,
Che fecero gli Dei
Me fido e te crudel.
Sì che ingrata e crudele
Tanto sei tu quanto son io più fido,
Riedon sempre l’aurora, il sole, il giorno
Cintia le stelle in Cielo fà soggiorno
Rimirando pietosi il pianto mio
L’aure vezzose, il rio,
Il monte, il pian, la selva,
Ogni pianta, ogni fiore ed ogni belva
Hanno pietà dell’amor mio schernito.
Tu sola, ahi quanto cruda
Del mio sì acerbo duolo
Per un momento solo
Ne men la rimembranza accogli in petto
E pur io t’amo e pur t’adoro ancora
E so che m’odi e forse vuoi ch’io mora.
Se tu vuoi ch’il duol m’uccida
Di che infida
Sempre fosti e ancora sei.
E al pensier che mi tormenta
Deh rammente
Che per altri Clori fida
Quella Clori ch’è il bel sol degl’occhi miei.
Country
Language
Shelfmark
shelfmark Cantate 261 (=34.5.10).3
Record by Giulia Giovani