Record num. 378

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1700-1740

Title

Del Sig.r Mancini

Music format

Not applicable

Linked names

composer: Mancini, Francesco (1672–1737)

Is part of

Publication

[Roma : copia di 2 mani, 1700-1740]

Physical description

12 c. (13r-24v) ; 205x270 mm

Notes

Tit. dall’intitolazione a c. 13r; 2 copisti: c. 13-23 copiate da una mano, c. 24 da un’altra; cartulazione coeva: 11-22

Uniform title

Scoring

Soprano e continuo

Bibliographic repertories

Analytical description

1.1: (recitativo, c)
S, All’hor ch’il Dio di Delo
%C-1$bB@c 4-8-'FBB''DC/4DD8-8D8C'B/''bEE-ECCDbE
2.1: (aria, sol minore, 3/8)
S, Di nobile Dea
3.1: (recitativo, c)
S, Così di sua vaghezza
4.1: (aria, mi♭ maggiore, c)
S, Non ti rammenti, o Flora
5.1: (recitativo, c)
S, Dunque della repubblica de fiori
6.1: (aria, si♭ maggiore, 2/4)
S, D’un bel fior pianta vezzosa

Poetical text transcription

All’hor ch’il Dio di Delo
Con piè giocondo, e temperato dardo
Sciogliea de pigri fiumi il ceppo algente,
Flora lieta e ridente
Su verde cespo assisa
Per bilanciare i pregi
Della plebe odorosa,
Un giorno si compiacque
Che favellasse il figlio e poi la Rosa.
Questi pallidetto e gentile Iride,
Della terra vago sole d’Aprile,
Dalle labbra innocenti
Humidette di brine,
Così disciolse i cari e dolci accenti:

Di nobile Dea
Son candido figlio
Se nome di figlio
E vita mi diè.
S’io serbo l’idea
Del Regio suo latte
Fra l’herbe più intatte
Son florido Re.

Così di sua vaghezza
Il figlio di Giunone
Sovra il natio candor
Fastoso ergea la reale grandezza.
Quando la bella rosa,
La porpora de prati,
La fenice de fiori,
L’occhio di primavera
Più vermiglia ed altera
Di nuove spine armata in sua difesa,
Alla Dea favellò d’ardore accesa:

Non ti rammenti, o Flora,
Che Venere vezzosa
D’amor, madre amorosa,
Col sangue mi formò?
Sai pur che in Ciel l’Aurora
Per infiammar le fasce
Del vago sol che nasce
Tutta mi distemprò.

Dunque della repubblica de fiori
E delle vaghe piante
Che sono pur della natura amante
Care parti d’amore
Io che sono d’amor figlia bambina
De vegetanti esser dovrò regina
Flora volgendo all’hora
All’uno e all’altra il maestoso ciglio
Pronunziò che nel prato
Sia Regina sia Re la Rosa e il Figlio:

D’un bel fior pianta vezzosa,
Più del figlio e della rosa
non fu mai ne mai sarà.
È si caro il grato odore
E si vago il bel candore
Che più bello non sia dà.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
collection Baini
shelfmark Ms. 2248.2

Record by Giacomo Sciommeri
Last modified: