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Date
Title
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Redazione
Physical description
Watermark
Not recorded
Notes
La cantata non è identificata nel manoscritto con un numero progressivo; potrebbe essere stata aggiunta tardivamente all’unità bibliografica.
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Bibliography
Analytical description
In due pupille nere
Caro labro, pupilla vezzosa
Ma fortunato invero
Vaga beltà che piace
Poetical text transcription
In due pupille nere
Io viddi un dì scherzar Amor e viddi
Le grazie sul bel labro
Formar soavi accenti
E la candida man sul plettro aurato
Fra l’aure mormorar di bei concenti.
Caro labro, pupilla vezzosa
Quanto dolce è vostr’aura amorosa
All’amante fedele mio cor.
Dal bel labro che dolce favella,
Da pupilla che par vaga stella
Sente l’alma dolcezza d’Amor.
Ma fortunato invero
Tu saresti cor mio
Se t’avvinse in sorte d’imprimer dolci basi
Su quel labro vermiglio
All’or che dolce canta e dolce ride
O pur sul nero ciglio
Scorgessi Amore in tuo favore armato
Ogni dolor passato
Tornerebbe in contento
Saria dolce il penar, gioia il tormento.
Vaga beltà che piace
Può con pietoso
Sguardo amoroso
Render soave
La piaga del cor.
E fabbra di pene
Qual ora è crudele
Ma resa fedele
Dispensa ad ogn’alma
Le gioie d’Amor.
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Shelfmark
shelfmark 34.6.25 (olim Cantate 44).27
Record by Giulia Giovani