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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Cantata contraddistinta dal "N. 11"; i fogli sono contrassegnati dalla cartulazione originale (cc. 7-14) riferita al tomo primo di Cantate a voce sola appartenuto a Giuseppe Sigismondo e acquisito dalla biblioteca alla sua morte.
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Bibliography
Analytical description
Ecco l'infausto lido
Chieggio al lido, al mare, a' venti
O fortunate voi piaggie romite
Un lampo sol che scocchi
Poetical text transcription
Ecco l’infausto lido,
L’incolte arene e le deserte sponde,
Ove ancor veggo impresse
Le bell’orme di lei
Ch’empio destin risolse agl’occhi miei,
Ahi ciel perché di nubi oscure e folte
Non ti copristi allor, perché voi onde
Non vi cangiaste in torbida procella
A ritener la bella
Fugace NInfa, oh Dio,
Con chi raggiono? Ove son? Chi m’ascolta?
Ahi, ch’è il ben lontano
E in questa spiaggia io sol mi lagno invano.
Chieggio al lido, al mare, a’ venti
Con gli usati miei lamenti
Il mio ben dov’è, che fa?
Ma non v’è chi mi risponde
Geme l’aura, frangon l’onde
E solingo il lido sta.
O fortunate voi piaggie romite
Cupe valli, erti poggi, ignude balze
Cui del Ciel dato è in sorte
Goder quel vago lume,
Quel bel sembiante e quel gentil costume.
Quant’invidia mi fate, ah potess’io
Esser con voi cangiato in tronco o in sasso,
Che sarei men dolente
Di senso privo all’Idol mio presente.
Un lampo sol che scocchi
Amor da que’ begl’occhi
Basta a dar senso e vita
A un tronco, a un sasso ancor.
Al primo dolce sguardo
A viver tornerei
Sol per virtù di lei
E del mio fido amor.
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shelfmark 34.6.25 (olim Cantate 44).12
Record by Giulia Giovani