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Analytical description
Scherzava in seno a Teti
Dio bendato faretrato
Quante pene con la speme
Idolatra se vissi
Se fato spietato
Con rabbia sue labbia
Perda l’aura il riposo
Poetical text transcription
Scherzava in seno a Teti
L’aura dolce e soave
All’hor ch’Eurillo con i più cari abeti
Di speranza e d’amor nel mar tranquillo
De i promessi piacer l’onde fendea
Né più temer potea
Delle tempeste il già denso orgoglio
Quando in un cieco scoglio
Di gelosia crudel rotta la nave
Restò su picciol trave
Naufrago l’infelice e nel morire
Narrò su questi accenti il suo martire
P.a
Dio bendato faretrato
Dio di Gnido sempre infido
Dal mio cor che vuoi di più?
Del tuo foco ben fu poco
Farmi servo se protervo
Hor la morte mi dai tu?
2.a
Quante pene con la speme
Del gioire il mio desire
Per tua mano all’alma die’.
Hor più l’aura non ristaura
Co’ suoi fiati troppo amati
I tormenti di mia fe’.
Idolatra se vissi
Di tua sua beltà fugace
Hor ne i gelosi abissi
Dell’Ocean d’Amor
Smorzo la face
Mentre tu della mia fede
D’un eterno penar
Empia mercede.
P.a
Se fato spietato
Sinistro ministro
Del perfido amor
Voi cieli crudeli
Voi stelle ribelle
Bestemmia il mio cor.
2.a
Con rabbia sue labbia
Megera severa
Accosti al mio sen
M’infonda nasconda
Aletto nel petto
Di Lethe il velen.
Perda l’aura il riposo
E del mio cor geloso
Ch’al suo destino cede
Agitata sospiri ogn’hor la fede.
Sì disse Eurillo e dalle furie accolto
Cadde nel mar sepolto
E perché fido amante
L’aura sempre adorò donna incostante
Di gelosia fu scempio
Fatto ai servi d’amor misero esempio.
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shelfmark Cantate 40 [olim 33.5.29].23
Record by Teresa M. Gialdroni