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Redazione
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Watermark
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Analytical description
Là ne veneti lidi
Le veneri più belle
Che vaga scena oh dio
Ah ch’a passarmi il core
Così quel bel ch'io scerno
Oh d'un mar di bellezza
Tra le cose più rare
Poetical text transcription
Là ne veneti lidi
All’hor che Sirio bolle
Del giorno e della notte
Ne i tepidi confini
Mille piccioli pini
D’aure fresche corsali
A predar zeffiretti impennan l’ali.
Le veneri più belle
Per quel ciel cristallino
Che ricevendo rai fiamme riflette
Alternano il cammino
Hora stelle retrograde hor dirette
Lo spettacolo altero
Delle beltà volanti
A gentil passaggiero
In nodi di stupor legò gl’affetti
E disciolse la lingua in questi detti:
Che vaga scena oh dio
Di lubriche bellezze
S’apre e serra in un punti al guardo mio
Che baleni fugaci
M’empion gl’occhi di luce
E mi lascian nel sen fiamme voraci.
Ah ch’a passarmi il core
Nel passar di quei pini
Un lucido momento adopra Amore
Ma s’una passa e impiaga
L’altra succede e sana
Fa il rimedio vicin dolce la piaga.
Così quel bel ch’io scerno
Nella fuga costante
Benché sia fuggitivo è bene eterno.
Oh d’un mar di bellezza
Flusso e riflusso raro
Ond’io mai resto a secco di dolcezza.
Tra le cose più rare
Dirò ne’ patri lidi
Che qui nell’Adria è così dolce il mare
Dirò caldo d’amore
Le venete delizie
Di freschi han nome e sono incendi al core.
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Shelfmark
shelfmark 33.5.25.42
Record by Teresa M. Gialdroni