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Vincesti. Io son il reo. Già non m’assolvo
Fiero oggetto
Da fine, empio e spergiuro, nel mio petto
Audace altero
Poetical text transcription
Vincesti. Io son il reo. Già non m’assolvo
D’ucciderti tentai, Serse il confesso:
Sollecito fu il colpo, invitto il core
Generoso il mio braccio alla vendetta
Ma deluso il pensier l’alma confonde
Se ancor respira ingrato
Entro in quel petto un core empio, e spietato.
Detestabile esempio
Di funesta miseria, e di dolore,
Mardonio nel suo sangue
Or giace al suolo esangue
E tu barbaro intanto nel mio duolo
Ergi le tue vittorie, e la tua spene
Trionfi di mie angoscie, e di mie pene.
Fiero oggetto
Sempre sei del mio furor
A dispetto
Di quel fato che spietato
L’alma ingombra di dolor.
Mi vuoi morto? Sì crudele
Morirò, speralo, iniquo,
Dal mio intrepido valor.
Da fine empio e spergiuro, nel mio petto
Al tuo fasto al tuo orgoglio al tuo furore
Ammorza nel mio sangue
Tirannico il desir di vendicarti
Dammi un supplicio in dono
Sfoga tutto il tuo sdegno, e ti perdono
Importuna pietà per me non splendi,
E incauta non sospendi
Un colpo a me glorioso, e di tue schiere
Esposta alle perfidie
Spiri quest’alma indegna e a te si dia
Di compir l’opra, e la vendetta mia.
Audace altero
Fu il mio pensiero
Ma l’alma in petto
A tuo dispetto
Costante sarà.
Il colpo audace
Reso fallace
Mi fece indegno!
Reo del tuo sdegno
Di tua crudeltà.
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collection Musiksammlung
shelfmark Mus. Hs. 17603.10
Record by Andrea Zedler