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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Uniform title
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Analytical description
Là dove il vasto Gange
Fra catene deh chi mi legò
Quando vi sazierete
Non ha il Gange tante arene
Tante sono le stille
Imparato hanno le selve
E al mio mal al mio duol al mio tormento
Accrescer i martiri a un infelice
Poetical text transcription
Là dove il vasto Gange
Agitato da turbini e da venti
Scorre con piè d’argento
E l’onda al lido hora disperde hor frange
Colà Lidio piangea
Indi così spargea
Suoi dolorosi accenti
Al cielo all’onde ai sassi all’aria ai venti:
Fra catene deh chi mi legò
Chi mi strinse fra lacci il piè
Libertà libertà più non ho
Né più spera il mio core mercè.
Quando vi satierete
Di tormentarmi più stelle spietate
Quando vi mostrerete
Contro un misero cor meno adirate.
Non ha il Gange tante arene
Né ha amor tante facelle
Non ha il cielo tante stelle
Quante sono le mie pene
Tante sono le stille
Ch’escono a mille a mille
Da miei dolenti lumi
Che forse un dì ne scorreranno i fiumi.
Imparato hanno le selve
A ridir mio caso rio
Sino i sassi il mar le belve
Lagrimaro al pianto mio
E al mio mal al mio duol al mio tormento
Mormoran l’aure e ne sospira il vento
Ma voi del mio destino
Arbitri onnipotenti
Astri ch’in ciel splendete
Se pur da voi dipende
Il flagellar un’anima innocente
Cangiate homai vicende
Perché perché non lice
Accrescer i martiri a un infelice.
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Shelfmark
shelfmark 33.5.25.5
Record by Teresa M. Gialdroni