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Redazione
Physical description
Watermark
Not recorded
Notes
Il testo presentato di seguito deriva da una collazione delle varie particelle, ognuna contenente la parte testuale relativa alla propria voce. Prima particella: bc delle sezioni ariose e recitativi completi (1 per S -peccatore-, 2 per A -giusto-); seconda particella: Giusto(A); terza particella: Peccatore(S). Nelle varie particelle sono presenti "custodes" testuali che preparano l’attacco della voce ricordando le ultime parole della precedente; la particella del Basso continuo ha un frontespizio: "Basso Continuo della Cantata | a due voci | La morte del Giusto, e del Peccatore | Del Sig: Fran: Feo".
Uniform title
Scoring
Analytical description
Peccatore/Giusto, [P:] Importuna e spaventosa/ [G:] Chi sei tu che minacciosa
Peccatore, Ohimè sul fior degl’anni
Peccatore, Va’ tra l’ombre e vanne al pianto
Giusto, L’inevitabil telo
Giusto, Quest’orma di respiro
Giusto/Peccatore, [G:] Quasi in placida calma/ [P:] io biastemando
Giusto/Peccatore, [P:] Così more il peccatore / [G:] Così more il peccatore
Poetical text transcription
[Peccatore]:
Importuna e spaventosa
Chi sei tu che tuoni al core
Con più lampi di furor
Ma tu ohimè tu sei la morte
Sorte ingrata odiata voce
Che sì atroce arriva al cor.
[Giusto]:
Chi sei tu che minacciosa
Tra baleni di splendore
Scocchi strali di furor?
Ved’io già che sei la morte
Cara sorte che gradita
A godere invita il cor.
[Peccatore]:
Ohimè, sul fior degl’anni
Vieni a ferirmi o cieca falce orrenda
E voi sì mi tradite o mie speranze?
Quel desio, quel tesoro
Svanì, già m’abbandona ed ecco io moro.
Moro de’ falli miei
D’un Dio che tanto offesi
Vorrei col pentimento
Non vo’ aggiunger più duolo al mio tormento.
Abbandonato ahi lasso
Su queste piume e d’onde io spero aita,
Dal cielo? No che m’è nemico il Cielo
Il Mondo è traditore
E Pluto al fin è un perfido tiranno
Ohimè, cresce l’affanno,
Vien meno in seno il core
Che smania, che martoro
Già disperato e impenitente io moro
Fortunato cor mio
Tu non hai perduto o Mondo o Cielo addio.
[Peccatore]:
Va’ tra l’ombre e vanne al pianto
Alma in dura aspra catena
Sciolta appena dal mio sen
Va tra pene eterne e fiere
Alma mia per un piacere
Che sparì com’un balen.
[Giusto]:
L’inevitabil telo
Ecco mi giunge al core
E vuol che già ne cada il mio Signore,
Moro ma quanto reo
Al divin tribunale or or mi porto,
Moro ma del gran duolo
De’ gravi falli miei
Solo morir vorrei.
E tu febrile ardore
Perché m’uccidi e non m’uccide amore?
Tepido è l’amor mio, fiacco è il mio duolo
E pur nel mio Signore io spero solo.
Tremo, agonizzo e temo
Eccomi giunto quel gran punto estremo;
Già mortifero gelo
Tutti opprime i miei sensi, ulula il fiero
Drago d’Abisso ed io pavento e spero.
[Giusto]:
Quest’orma di respiro
Quest’interrotto fiato
Ecco mancando va.
Giesù mio Nume amato
Tra le tue braccia io spiro
Abbi di me pietà
[Giusto]:
Quasi in placida calma
Già spiro l’alma in pace,[Peccatore:] io biastemando
Cedo infine a la morte
O morte disperata o quanto ria.
[Giusto]:
Io spiro e spero in te Giesù e Maria.
Siegue a 2
[Peccatore]:
Così more il peccatore
Così il giusto al Ciel ne va
Se ferisce,
Se le colpe Iddio punisce
Premia poi chi amar lo sa.
[Giusto]:
Così more il peccatore,
Così il giusto al Ciel ne va
Se ferisce,
Se le colpe Iddio punisce
Premia poi chi amar lo sa.
Fine
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shelfmark Add. MS 14148.27
Record by Giacomo Sances