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Redazione
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Watermark
Not recorded
Uniform title
Poetical text transcription
Amo, ma per voler di sorte ingrata
Sono infelice tanto,
Che non provo in amore altro che duolo,
Né consola il mio duolo altro che il pianto
Di sì crudi tormenti
Quest’alma sdegneria soffrir l’asprezza
Se la dolce mia speme
Non sciugasse le stille al cor che geme:
Ma che val, che pietosa
Venga a terger le stille ai mesti lumi
Se le lagrime mie cadono a fiumi.
Mia speranza lusinghiera
Quanto sei per me fallace
Tutta vaga ognor m’alletti
E prometti
Nel mio sen temprar gl’affanni
Ma crudel tu poi t’inganni;
Pure il cor ti crede e spera
E da te non ha mai pace.
Stelle, che far degg’io
Disprezzerò l’amore
E per far pago il mio destin severo
Morirò disperato, ah non fia vero.
D’alto valore armato
La mia sorte crudel soffrirò sempre
Forse cangerà tempre
Il mio barbaro fato
Cinto di nubi oscure
Tuona talor, poi si rischiara il cielo,
E dopo orrido gelo
Con sembianze odorose
germogliano sul prato e gigli e rose.
Mio cor rasciuga i pianti
Bacia d’amor lo strale
E con dolor mortale
Soffri le fiamme ardenti
Che sol d’aspri tormenti
E’ figlio quel piacer ch’hanno gl’Amanti.
Country
Language
Shelfmark
collection Ashburnham
shelfmark Ms 729.18
Record by Teresa M. Gialdroni