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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Analytical description
A far pallidi i campi
Qual beltà di Paradiso
Tu favelli e non intendo
Rimiratemi fingendo
Che di soli sì belli i nudi sguardi
Voi che l'onde amorose
Beate voi a’ quali è dato in sorte
Poetical text transcription
A far pallidi i campi
A impoverir de molli argenti i fiumi
Con infocati lampi
Risplendeva il leone
All’hor che di Cefiso
La bellissima prole
Vaga assai più del sole
Vidde in un chiaro fonte il suo bel viso
E d’improviso foco
Ardend’a poco a poco
Frenetico d’amor così cantò:
Qual beltà di Paradiso
Vedo o Dio dentro quest’acque
Sei la Diva che vi nacque
O di Febo il chiaro viso.
2.a
Tu favelli e non intendo
Tu mi miri s’io ti miro
E sospiri al mio sospiro
Ma chi sii non ti comprendo.
Rimiratemi fingendo
Occhi belli che pur goderò
Fulminatemi ridendo
Vaghe luci che pur gioirò.
Che di soli sì belli i nudi sguardi
Vaglion più d’un tesor benché bugiardi.
Voi che l’onde amorose
Nel fondo penetrate
Quel bel sole baciate
Stringendo per me linfe pietose.
Beate voi a’ quali è dato in sorte
Haver di sì bel fonte
Amiche l’onde chiare e le sue sponde
Io che stelle non ho così seconde
Con voglie assai più pronte
Corro a trovar in braccio a lui la morte.
Sì disse e con stupore
Precipitando in quell’humido humore
La sua voglia lasciva
Smorzò nell’onda viva.
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shelfmark 33.4.4.47
Record by Teresa M. Gialdroni