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Analytical description
Ove tra sponde d’oro
Deh lascia severa
Fra l'humane vicende
Sfioriscono gl’anni
Così con alta legge il mondo impera
Deh lascia severa
Poetical text transcription
Ove tra sponde d’oro
L’indico Gange imprigionò l’arena
Stretta la bianca mano
Della vezzosa Clori
Seco fermolla consigliero amante
E motrando nel volto aspro dolore
Disse sui labri suoi parland’a Clori:
Vedi la bella Aurora
Che del vecchio Titon lascia le piume,
Fuga le stelle e intanto al nuovo sole
Fanno cuna i ligustri e le viole.
Passan l’ombre così
Doppo la nott’alfin rinasce il dì.
Ma dal tuo volto adorno
Se parte un dì mai più ritorna il giorno.
Deh lascia severa
Superba et altera
Cotanto rigore
Non è etern’il tuo bel né il mio dolore.
Fra l’humane vicende
Ne’giardin di fortuna
È rosa la bellezza
Ma sol di pianto oh Dio beve rugiade
E quando al sol s’appressa all’hora cade.
Sfioriscono gl’anni
I gigli del seno
Verranno ben meno
A te bellezza et a chi t’ama affanni.
Così con alta legge il mondo impera.
Deh lascia severa
Superba et altera
Con tanto rigore
Non è etern’il tuo bene’l mio dolore.
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shelfmark 33.4.4.41
Record by Teresa M. Gialdroni