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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Analytical description
Ora che densa e procellosa nube
Sorgi perfida e vedrai
Mira il mar tutto spumante
Ahimè ahimè che veggio!
Già che torna al mar la calma
Tu pur Fillide intanto
Poetical text transcription
Ora che densa e procellosa nube
Toglie alla stelle il tremolo splendore
E al balenar de gl’infocati lampi
Tuona il ciel freme il mar sibila il vento
A te sen viene o cruda Filli ingrata
Per disfogar gl’ardori suoi cocenti
Un disperato amante
Quanto tradito più tanto costante.
Aria
Sorgi perfida e vedrai
Come il tutto sdegnoso
Già minaccia eterni guai
Al tuo bel fatto ritroso.
Sì sì sì forse chi sa
Cruda Filli dispietata
Che non cada fulminata
La superba tua beltà.
2a
Mira il mar tutto spumante
Che ne flutti tempestosi
Ti promette l’incostante
Seppellir i tuoi riposi.
No, no, no, non durerà
Il bel preggio, onde ti vanti,
Di piagar i cori amanti,
Che lo stral si spunterà.
Ahimè ahimè che veggio!
I voti miei delusi
Sgombra gl’orrori zefiro cortese
E l’aurette leggere
Smaltano il ciel seren d’eterni azzurri.
Ecco ecco in un punto
Sedate le procelle
E un benigno raggio
Sui cristalli del mar danzan le stelle.
Già che torna al mar la calma
Torna o dio cara speranza
Forse un dì forse quest’alma
Gioirà,
Goderà
E a mia fede a mia costanza
Bella Filli vezzosetta
Forse un dì ritornerà.
Tu pur Fillide intanto
Torn’alle piume e adagia
I morbidetti avori
Ch’io parto oh Dio col tuo nome in bocca
Sperando di sognar le nevi intatte
Dov’il bambin arcier suoi dardi scocca
E in fantasia baciar le vie di latte.
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Shelfmark
shelfmark 33.4.4.3
Record by Teresa M. Gialdroni