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Redazione
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Watermark
Not recorded
Uniform title
Scoring
Analytical description
Non ha più fulmini
Oh Dio di che sventure
Pover'alma omai t'acqueta
Poetical text transcription
Non ha più fulmini
Da farmi guerra Amore
Ciò ch’in un sen trafitto opra il dolore
Tutto il mio cor soffrì.
La speme delusa
La fede confusa
Già pianse e tramortì.
Onde invano
L’inumano
Di novella ferita
L’armi avvelena
E i proprij sdegni irrita.
Oh dio di che sventure
Fatta misero scopo hoggi mi lagno
E queste onde io mi bagno
Le gote onde mortali
Da qual torbido fonte hanno i natali
Ma taccia oimè la lingua
E s’occulta e mia guerra
Non sia mai chi distingua
Il colpo che m’atterra.
Anzi de l’alma offesa
Ne la parte più cupa e più profonda
Si prema il duolo e la cagion s’asconda.
Che pro spargere al vento
Misera mal gradita
Infruttuose accuse
Se pur ombra d’aita
Sperai non si concede al mio tormento
Troppo di strage ingordo
Lutra il mio fato
E a le querele è sordo.
Apri quest’occhi miei funesta Aurora
Più che alla luce al pianto
E gl’astri più scortesi
D’atro livore accesi
Tal dì mi diero in sorte
Che in sembianza di vita e…. morte.
Pover’alma homai t’acqueta
Che hora lieta
Per te mai non riderà.
Sol per te l’instabil rota
Serba immota
L’incostante deità.
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Language
Shelfmark
shelfmark Crypt. it. 2.31
Record by Teresa M. Gialdroni