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Redazione
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Watermark
Notes
La cantata è stata composta da Caldara verso 1727 per il carnevale alla corte imperiale di Vienna.
Uniform title
Scoring
Bibliography
Analytical description
Doriene, S, Germano il ricco suolo
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Atalipa, S, Bella Doriene il Gange
Atalipa, S, Si vede quel bene
Doriene e Atalipa, S, Quivi raccolte son
Dammi la bianca mano
Poetical text transcription
Doriene:
Germano il ricco suolo
Del fulgido oriente,
Ch’ambi ci accolse, ci diè vita, e regno,
Con tante gemme sue,
Con quante adorna al genitor la fronte
O non ha tanta luce o almen gareggia
Con esso lo splendor di questa reggia.
Più, che la miro,
Più vi ritrovo
Sempre di nuovo
Qualche beltà.
E più che giro
Vaghe le ciglia,
Per maraviglia
Maggior si fa.
Atalipa:
Bella Doriene il Gange,
Che tributario a noi porta l’arene
Di ciò che avvido cor brama, e sospira,
Ci porta un certo bene
Che perché troppo abbonda
Non ha di ben per noi tutto l’aspetto;
Quello è ben di fortuna e in questa sede
Un più sicuro ben sempre si vede.
Si vede quel bene,
Che nutre, che pasce
La mente e che nasce
Da bella virtù.
E sparso nel volto
Di schiera si vaga,
Ciascuno si appaga
Ne cerca di più.
Doriene:
Quivi raccolte son caro Atalipa
Tutte le nazioni
Come nell’Eritreo tutte le gemme.
Giovani vaghi, e belle
Vezzose alme donzelle
A intrecciar balli han ben disposto il piede;
È il bel desir d’incominciar la danza
A ciasche d’un di lor pronto si vede.
Atalipa:
Orsù dunque si faccia
Da noi cortese invito;
Indico ballo incominciam frattanto
Il popolo diverso
Che irresoluto ondeggia
In così bella reggia
Plauso facendo a così buon pensiero
Ci seguirà di poi col piè leggiero.
Dammi la bianca mano
Su cui mi poserò / sostegno tuo sarò
Poi lieta / lieto scioglierò
Fastoso il piede.
Tornando al patrio lido
Potremo dir di poi
Che ebbe un piacer per noi
Questa della virtude inclita sede.
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Shelfmark
shelfmark Mus.Hs.16435
Record by Andrea Zedler