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Eh, che non è possibile
Quanto è dolce una pace romita
Ma torniamo a parlar d’un volto angelico
Quanto è caro in un campo odorato
Ma torniamo a parlar d’un volto amabile
Quanto è bello con finto consiglio
Ma già vi sento, innamorate schiere
Poetical text transcription
Eh, che non è possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!
Il mondo vuole amori,
Vuol sentir dolci pene,
Vuol parlar di catene,
Vuol suono di piacer, non di rigori.
Eh che non è possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!
Quanto è dolce una pace romita
Fra le scene di placida selva,
Quanto è vago il mirare una belva
A fuggir o latrata o ferita.
Ma torniamo a parlar d’un volto angelico,
Ch’hoggi nel mondo il favellar di selve
È parlar di digiuno a un cor famelico.
Quanto è caro in un campo odorato
Dare al suolo fecondi liquori;
E con Iride bella di fiori
Coronare la fronte del prato.
Ma torniamo a parlar d’un volto amabile,
Ch’hoggi nel mondo il favellar di fiori
È parlar di fermezza al mare instabile.
Quanto è bello con finto consiglio
Gl’augelletti librare su i vanni
E col labro, che sibila inganni,
Fabricare innocente periglio.
Ma già vi sento, innamorate schiere,
Condannar le mie selve,
Non curare i miei fiori,
E disprezzare un innocente inganno.
Ma da belva, che fugge,
Imparate a fuggir d’Amor lo strale,
Da un fior, che in un sol dì s’apre e distrugge,
Apprendete a mirar beltà, ch’è frale,
Fuggite le cadute
D’un augellino a i desiati errori.
Eh che sarà possibile
Scivere e non parlar di Filli e Clori!
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shelfmark Sant.Hs.863.8
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