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Analytical description
Non è ver che sia chimera la speranza
Quando nacque Cupido
Fu d’amore un pensiero tiranno
E perché non si puote
L’amar le cose amabili
Poetical text transcription
Non è ver, che sia chimera
La speranza
Perché il bene, che si spera,
Benché tardo è bello ancor.
Gran chimera è la costanza
Gran martirio è d’ogni cor.
Quando nacque Cupido,
La costanza non v’era,
Perché la Dea di Cipro,
Che con nodo ineguale
E con laccio deforme
In Lenno havea talamo affumicato,
Dentro la quinta sfera
Godea col duro amato
Da dultere lusinghe, aura guerriera.
Fu d’amore un pensiero tiranno,
Che fosse un amante costante a languir.
Perché volle ad un barbaro affanno
Vederlo soggetto, costretto a morir.
E perché non si puote
Amar di Fille il seno,
Di Nerira l’ardire,
Di Clori la dolcezza
E d’Aglaura l’ingegno?
Perché, perché non lice
Per un eroico segno
Cercar più d’un periglio
E amar di Lilla il crine,
Di Tisbe il labro e di Daliria il ciglio?
Come s’ammira al mondo
D’un leon la fierezza,
D’un rosignolo il canto
E d’un cigno il candore?
Ah, che, se un solo oggetto
Il nostro genio appaga,
È difetto di mente in noi l’amore.
L’amar le cose amabili,
L’amar senza mai perdere
D’amar la libertà
L’intende, chi lo fa.
L’aver impulso nobile,
Dovunque regna il merito,
Dell’alma è fedeltà
E certo e non si sa.
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shelfmark B.2.23 (M.7.17).28
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