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Redazione
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Watermark
Not recorded
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Analytical description
Io piangea presso d'un rivo
Dissi allora sospirando
Con sì flebili accenti
Dissi allora sospirando
Sospiravo la mercè
Dissi allor lacrimando
Amanti imparate
Poetical text transcription
Io piangea presso d’un rivo
E pietoso al mio dolore
Ei col mesto mormorio
Accompagnava il pianto del mio core.
Dissi all’hor sospirando ahi dura sorte
Mentre in lagrime avvien ch’io mi distilli
San pianger l’onde e non sa pianger Filli.
Con sì flebili accenti
Palesavo il mio duolo
E dell’idolo ingrato i tradimenti
Quando nasceva ad indorar il suolo
Co’ suoi lucidi rai
In oriente la vermiglia aurora
Che in testimon verace
Dell’immensa pietade
Ch’ella sentia de miei penosi guai
Facean piover dal cielo
Lagrimose ruggiate.
Dissi all’hor lagrimando ah dura sorte
Mentre in lacrime avvien ch’io mi distilli
Piange l’aurora e non sa pianger Filli.
Sospiravo la mercè
La tradita mia costanza
E piangeo che la speranza
Ne gia lungi da me.
Poi volgendo afflitto il piè
Su la sponda a lento passo
D’ogni intorn’io viddi, ahi lasso,
Che ingemmati di liquori
La mia pena nati appena
Lacrimavano i bei fiori.
Dissi all’hor sospirando ahi dura sorte
Mentre in lagrime avvien ch’io mi distilli
Piangono i fiori e non sa pianger Filli.
Amanti imparate
Che sorte non dà
A vaga beltà
Amor né pietate
Invano sperate
A vostre faville
Di pianto due stille
Dal volto ch’amate.
Poich’un’alma di scoglio
Dal vostro cordoglio
No non si può frangere.
Nervosa bellezza
Che tanto s’apprezza
Ha gl’occhi per ferir
Ma non per piangere.
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shelfmark Crypt. it. 2.1
Record by Teresa M. Gialdroni