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Redazione
Physical description
Watermark
Not recorded
Notes
La data 1701 porta segni di cancellatura sull’ultima cifra che potrebbe essere stata originariamente 2 (quindi la data potrebbe essere 27 novembre 1702).
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Analytical description
Lontananza, che fai? Invan rivolgi
Ingegnoso il Dio d’amore col vibrar
Ingegnoso il Dio d’amore col vibrar
Apri la rea distanza
Negl’incolti alpestri
Nel tesor che luminoso
Che l’April ridente e vago
Poetical text transcription
Lontananza, che fai? Invan rivolgi
L’armi di tua possanza
Contro la rocca di mia stabil fede;
Che armato di Costanza
A rigor di tormenti il cor non cede.
Dovunque vada o stia
Il mio ben l’alma mia
Mercè d’Amor sempre presente io sono.
Miro gl’occhi lucenti;
Odo i suoi dolci accenti
Per lei spiro, in lei vivo a lei ragiono.
Ingegnoso il Dio d’amore
Col vibrar suo strale ardente
L’idol mio ch’era presente
Mi scolpi per gl’occhi al core.
Or che lungi io son da lei
Variando l’opra istessa
Toglie al cor l’imago impressa
E la rende [...]
Aprì la rea distanza
Contro me ciò che puote:
Vago ardor del mio petto idol sovrano
Io sempre a te d’intorno il piè raggiro
Benché da te lontano
Le tue sembianze io miro.
Nelle pompe odorose
Del terreno fiorito
Veggio il volto gradito
E ogn’or contemplo nell’eterea mole
De tuoi begl’occhi il sol ne rai del sole.
Negl’incolti alpestri campi
Del bel sol mirando i lampi
Io vedrò la tua beltà.
Che il bel sol che in ciel risplende
Se da te l’ardor non prende
Luce alcuna in se non ha.
Nel tesor che luminoso
Spiega il maggio in prato erboso
Le tue guancie io mirerò.
Che l’April ridente e vago
Se al tuo bel non rende imago
Gigli e rose haver non può.
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shelfmark Sant.Hs.3987.3
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