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Crudo ciel, fato rio, speranza, aita!
Furia, furia gradita guerriera
Ma ferma, ò crudele
Crudo ciel, fato rio, speranza, aita!
Ma chi mi parla al core
Da bocca, che ride
Di labro bugiardo
Sì, sì, tradito core
Voglio in petto un cor guerriero
Ma che raggiono, ohi mè!
Che non scherza l'Amor, se non uccide
Lasciami in pace
Oh dio, ch'in tanto ardore
Il mio cor di fiamme è cinto
Alle fiamme, Amor, che fai?
Sento in sen, che la speranza
Vieni, dolce costanza, in te confido
Poetical text transcription
Crudo ciel, fato rio, speranza, aita!
Furia, furia gradita guerriera,
Dona, dona la pace al mio sen
E squarciando d’Amor la bandiera
Mi consoli di sdegno un balen.
Sdegno, sdegno nemico adorato,
Vola, vola a far lieto il mio cor
E di strali e di fulmini armato
Pugna e vinci il tiranno d’amor.
Ma ferma, ò crudele,
Che dici, ò tiranno,
A un petto fedele
È dolce l’affanno,
Ma senza la vita.
Crudo ciel, fato rio, speranza, aita!
Ma chi mi parla al core,
Alle fiamme, alla face?
Pur ti conosco, ò faretrato dio.
Lungi dal foco mio
Volgi le piume tue, lasciami in pace.
Temo l’arco d’un ciglio,
Un riso mi tormenta.
Alma nata al penar sempre paventa.
Da bocca, che ride,
Che posso sperar?
M’alletta, m’uccide,
Mi vuol tra catene
E a tante mie pene
Amor la vendetta
Non sa fulminar.
Di labro bugiardo
Non temo il tradir.
M’avventa, mi tardo
Il dardo d’un riso
E al dolce sorriso
Il cor non paventa
E spera fuggir.
Sì, sì, tradito core,
Fuggi! Che fai? Sì lusinghiero ardore
Sprezza il duol, che ti strugge.
Non si vince l’amor, se non si fugge.
Voglio in petto un cor guerriero,
Voglio strali e voglio morte,
Su le penne d’un scimiero (?)
Farò cuna alla mia sorte.
Voglio Marte e sdegno Amore,
Vuò pugnar del fato all’onte
E nel grembo del furore
Già m’insanguinò la fronte.
Ma che raggiono, ohi mè!
Misero abbandonato
Dal cielo e dalla sorte
Fuggo la servitù, ma non la morte.
E pur crudele Amore
Va lusingando il core e lo deride.
Che non scherza l’Amor, se non uccide.
Lasciami in pace,
Tiranno Amor.
A nuova face
Più non ha loco,
Già tutto è foco
Questo mio cor.
Oh dio, ch’in tanto ardore
Sento, che manca il core
E mi strugge la pena a poco a poco,
Spargo lacrime eterne e vivo in foco.
Il mio cor di fiamme è cinto,
Non paventa irato assalto,
La mia fè l’arma di smalto,
Ma di lagrime dipinto.
Alle fiamme, Amor, che fai?
Seguo i lampi di due rai
E in due begl’occhi, ove ha l’amor le porte,
Ove la vita uscì, cerco la morte.
Sento in sen, che la speranza
Mi comincia a vacillar.
Cieco Dio, dammi costanza,
Ch’io non so così penar.
Nel mio cor il dio Cupido
Fiamme e strali m’aventò.
Voglio Amore un petto fido,
Ch’io così viver non so.
Vieni, dolce costanza, in te confido,
Non sa tradir Amor petto, ch’è fido.
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