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Lo stampatore dell’opera, convensionalmente indicata come la 48a di Maurizio Cazzati, dovrebbe essere il compositore stesso
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Bibliography
Analytical description
Orgoglioso guerriero
Cieca notte, horribil ombra
D'ogni vita il vigor langue
Tornerà tranquillo il core
Rendi infido elemento
Hormai s'accinge a tragittar ne l'onde
Rendete pur rendete
Sì sì lieto respira mio core
Viva prora t'apporta ogni gioia
Poetical text transcription
Orgoglioso guerriero
Per debellar le fortunate antenne,
Che Francesco l’Ibero,
Per l’indico Oceano a spiegar venne,
Schioerò nei campi ondosi
Eserciti di flutti, anzi di monti;
Quando trafitto in Croce
Prese il Devoto il Domator de’ mari,
Legollo al braccio, indi ’l posò su l’onde.
Sedò Nettun le furie,
Ma di sua pace in prezzo
Li tolse a forza il Crocifisso Nume.
Restar con la sua vita
Brama Francesco, e da la nave al lembo
Scende di nudo scoglio,
E le redini al pianto ivi disciolte,
Diffuse in questo suon le doglie accolte:
Sgorgate pur sgorgate
Dal più cupo del cor fiumi di pianto,
E in sì dogliosi accenti
Lagrimoso rimbombo
Per le spiagge del Ciel portino i venti.
Senz’alma, o cor, senz’alma
Ancor l’aure vital lasso respiri,
E su l’algose sponde
Movi ramingo il piede,
Mentre tien la tua vita il Re de l’onde.
Ahi pegno, amato pegno,
Chi mi t’ascose? Ahimé, chi mi t’invola?
Dunque mostrossi altiero
Per rapirmi il mio bene,
Armato di procelle il mar guerriero.
Cieca notte, orribil ombra
L’alma inbombra
Cui bel giorno il mar rapì,
Torna torna mio Sol rendimi il dì.
D’ogni vita il vigor langue
Fatto esangue
Mentre il giorno in mar svanì,
Torna torna mio Sol rendimi il dì.
Tornerà tranquillo il core,
S’al mio amore
Dassi il Sol, ch’in mar sparì
Torna torna mio Sol rendimi il dì.
Rendi infido elemento
Fatto fido al mio Sol la ricca preda,
Che per indegno caso
Non deve entro il tuo seno,
Onde l’orto non ebbe, aver l’occaso.
Tosto il rendi o ricevi
Del languente mio cor lo spirto esangue,
Che lasciando alle sponde
L’odioso inutil pondo,
Ormai s’accinge a tragittar ne l’onde.
Rendete pur rendete
Squamose fere al mio languir pietose
L’unico mio ristoro,
La mia pregiata speme,
Il mio ben, la mia vita, il mio tesoro.
A sì dogliose voci,
C’avrian mosse a pietà le rupi stesse,
Entro a l’umido letto
Strinse ignota pietade il muto armento;
E portator de l’involata gemma
Fè vedersi su ’l mar granchio natante.
Rasserenò Francesco
Le già gonfie di duol torbide luci;
Il duol riprese e a gli ondosi regni
Così del suo giore espresse i segni:
Sì sì lieto respira mio core
Rimira il tuo Amore
Che riede dal mar.
Riede l’alba e l’ombra fugge;
Si distrugge
Ogni nube al Sol ch’appar.
Sì sì lieto respira mio core
Rimira il tuo Amore
Che riede dal mar.
Viva prora t’apporta ogni gioia
Sbandisci ogni noia
Che ’l mar già ti diè.
Tols’Acquario, il Granchio rende,
E pur splende
Del tuo Sol brev’ora il piè.
Viva prora t’apporta ogni gioia,
Sbandisci ogni noia
Che ’l mar già ti diè.
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shelfmark Y.44
Record by Giulia Giovani