Record num. 1918

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1791-1810

Title

Cantata del Figliuol Prodigo del Sig.r Francesco Durante

Music format

Full score

Linked names

composer: Durante, Francesco (1684-1755)
owner: Sigismondo, Giuseppe (1739-1826)

Is part of

Durante 6 Cantate e 18 Duetti (record n. 1911.6)

Publication

[Napoli : copia, 1791-1810]

Physical description

1 partitura (c. 16r-21v)

Watermark

Not recorded

Notes

La cantata fa parte del manoscritto I.

Uniform title

Chi per pietà mi rende. Cantata, Il figliuol prodigo

Scoring

Contralto e continuo

Bibliographic repertories

Bibliography

Analytical description

1.1: (recitativo, c)
Filiol prodigo, Chi per pietà mi rende
2.1: (aria, re minore, 3/8)
Filiol prodigo, Coll'affetto e col mio pianto
3.1: (recitativo, c)
Padre del figliol prodigo, Non più figlio non più
4.1: (aria, mi minore, c)
Padre del figliol prodigo, In queste che si sciolgono

Poetical text transcription

[Figliol prodigo]
Chi per pietà mi rende
Al caro genitor privo di lui,
Da lui lontano in queste selve ignote
Più riposo non ho, non ho ristoro
Languisco anelo e di disaggio io moro.
In rei diletti e giochi,
Il mio retaggio ho dissipato invano,
Indiscreto villano
Son costretto a servir, empio costui
Di fatighe m’opprime,
Mi nega l’alimento
Ed a pascer mi manda un zoppo armento.
Infelice mia sorte, orsi, leoni,
Ch’avidi già di preda in traccia andate
Venite a me, venite, ah no fermate!
Chi sa che il mio Padre
Amante non pensi a me pur ora?
Perché non torno a lui? Che fo? Che tardo?
Sorgo dunque e m’invio
Addio pastori, selve,
Capanne, armenti addio. In questo giorno
Al patrio nido, al caro padre io torno,

[Figliol prodigo]
Coll’affetto e col mio pianto
Torno al Padre questo dì,
Piango e grido ahi sventurato
Figlio ingrato al genitor
Contro il Cielo ancor peccai
Troppo errai l’intendo sì,
Sì l’intendo e mesto intanto
Io detesto il proprio error.
Coll’affetto e col mio pianto...

[Padre]
Non più figlio, non più,
Tutto ascoltai e pur anch’io provai
Nelle miserie tue benché lontano
Vivesti tu dal mio paterno affetto,
Col pensier, coll’affetto,
Era teco il cor mio
Ma deh vada in oblio
Ogni da te commesso fallo. Il Padre
Tu ritrovi pietoso e sei contento,
E pur contento io sono or che ritrovo
Pentito il dolce pegno,
L’abbraccio gli perdono e questo è poco.
Ministri olà rendete
Candide auguste e di bei freggi ornate
Le vesti al figlio mio. Così s’onora
Chi torna al padre e questo è poco ancora.
Che più? Che più del tuo fedel ritorno
Voglio festivo giorno
Goder con te fra l’allegrezza e’l canto
Tant’è il piacer, ma perché piango intanto?

[Padre]
In queste che si sciolgono
Lagrime dal mio ciglio
Vedi il piacer che inondami
Nel rivederti oh figlio.
Mira il paterno affetto,
Vedi la mia pietà,
Quanto per te smarrito
Fu grande il mio tormento
Ora il piacer ch’io sento
Tanto maggior si fa.
In queste che si sciolgono...

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
shelfmark Cantate 106 (olim 33.5.3).6

Record by Giacomo Sances
Last modified: