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Mentre Eurillo fedele
E pur mi convien piangere
Amor, chi può sussitere
Perfidi mostri del Regno di Dite
Ma, dove folle passion empia m'aggiri
Si mora, si peni, si crucci ad ogn'or
Si peni, si mora, per sguardo seren
Sì, sì, cara beltà
Spero si, che in vedermi costante
Ah no, che son fallaci
Dunque, Eurillo infelice
Poetical text transcription
Mentre Eurillo fedele
Su le rive del Tebro
Dolente e lacrimoso
Non trovava al suo mal pace o riposo,
Le meste luci sue nel cielo affisse
E con voci dolenti
Proruppe e disse:
E pur mi convien piangere
Per troppo rio dolor,
Già che non posso frangere
Un impetrito cor.
Amor, chi può sussitere
Con tanta crudeltà!
Il cor non può resistere
In seno all’empietà.
Perfidi mostri del regno di Dite,
Volate, venite,
Correte da me!
Sempre implacabili,
Inesorabili,
Deh laceratemi
E disvellatemi
L’alma dal sen!
Ma, dove folle passion empia m’aggiri?
Viver dunque potrei stolto senz’alma?
Potrei senza il mio bene
Far dolci le mie pene
E nel mare d’amor trovar la calma?
Si mora, si peni, si crucci ad ogn’or,
S’uccida, si sveni il misero cor.
Si peni, si mora, per sguardo seren
S’affligga ad ogn’hora il languido sen.
Sì, sì, cara beltà,
Io vuò morir per te.
Ma fa, che la mia fé
Ti desti almen pietà.
Spero sì, che in vedermi costante,
Ceda vinto il tuo fiero rigor.
Che non suol sempre rigido amor
Dar tormenti ad un’anima amante.
Ah, no, no, che son fallaci
Le speranze lusinghiere
E d’Amor l’accese faci
Sono al cor sempre più fiere.
Dunque, Eurillo infelice,
Soffri le pene tue
Languendo, tacendo,
Ch’altro alla fede tua sperar non lice.
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shelfmark Sant.Hs.855.6
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