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Watermark
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Analytical description
Io moriva ma la sorte
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Per le membra d'un amante
Viddi il Crin ch'in auree masse
Desto al fin pur mi parea
Poetical text transcription
Io moriva ma la sorte
Diè più fame a Cloto irata
Tanto può bellezza amata
Cangia in vita ancor la morte.
P:a
Per le membra d’un amante
Già serpendo in dolce sonno
Oh sol cozza che non ponno
Vaghi rai d’un bel sembiante
Gli comparve poi d’amante
La crudel per cui languia,
E gli disse, e gli disse
L’empio ch’al reo morir apra le porte.
2:a parte
Viddi il Crin ch’in auree masse
Sen cadea d’intorno al volto
Viddi il guardo in sé raccolto
Ma parea che m’allettasse
Sol mancava che spiegasse
Qualche musico concerto.
Dispiegollo al mio tormento
Nasca nel mar d’oblio le cure absorte
3:a parte
Desto al fin pur mi parea
Vagheggiar le guance amate
E brillar candide brine
Su la fronte ad una dea
Non fu ver ma pur godea
In mirar vaghe sembianze,
Che conduce alle speranze
Uno sogno lusinghier fin l’alme accorte.
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Language
Shelfmark
shelfmark 33.4.12(a).3
Record by Cecilia Montanaro