Record num. 1486

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1640-1660

Title

Mentre sorge dal mar la bella Aurora

Music format

Full score

Linked names

composer: Rossi, Luigi (1597-1653)

Is part of

Composizioni vocali da camera (record n. 1380.33)

Publication

[Roma : copia di Antonio Chiusi, 1640-1660]

Physical description

C. 129-138 [olim 257-276]

Watermark

Not recorded

Uniform title

Scoring

Soprano e continuo

Bibliographic repertories

Caluori 1981: p. 67, n. 114

Analytical description

1.1: (recitativo, c)
Mentre sorge dal mar la bella aurora
2.1: Adagio(aria, mi minore, c)
Solo Aminta sventurato
3.1: (aria, sol maggiore, 3/2)
Noiosi pensieri
3.2: (aria, 3/2)
Amante fedele
3.3: (aria, 3/2)
D'ingrata bellezza
4.1: (arioso, c)
Poi ch'un alma costante
5.1: (aria, mi minore, 3/2)
Fé che solca un mar di pene
6.1: (aria, 3/2)
Che se ben fremono
7.1: (arioso, c)
Così parla e non acqueta
8.1: (aria, 3/2)
Che se ben fremono

Poetical text transcription

Mentre sorge dal mar la bella aurora
Arrecando a mortali un lieto giorno
Si mira d’ogni intorno
Fuggir con piè veloce
Della notte profonda i foschi orrori
Già ridente e vezzosa
Nasce la vaga rosa
Per dar tributo al dì d’arabi odori
E i canori augellini
Formando un dolce coro
Guarriscon fra di loro
Per salutar il nuovo dì nascente
Che tranquillo festeggia l’oriente

Solo Aminta sventurato
Col suo pianto inonda il seno
E non cura che sereno
Nasce il giorno over turbato
Mal gradito la sua fede
I pensier gli muovon guerra
Che la speme cada a terra
D’impetrar mai la mercede
Ei che spera esser felice
Per fugar il van timore
Con intrepido valore
Ai pensieri così dice

Noiosi pensieri
Quetatevi un poco
Lasciate ch’io speri
Pietate al mio foco

Amante fedele
Io vivo in martire
E voglio servire
Mia Filli crudele.

D’ingrata bellezza
Lo sdegno e furore
Con salda fermezza
Non teme il mio core.

Poi ch’un alma costante
Cangia stato e fortuna in un istante.

Fé che solca un mar di pene
Gode in porto i dì contenti
Chi s’affida a viva spene
Di procelle non paventi

Che se ben fremono
i venti avari
Che se ben gemono
I flutti amari
Una fé nobile
Perir non può.

Così parla e non acqueta
De pensier lo stuolo audace
Che spietato ogn’or gli vieta
D’impetrar conforto e pace.

Che se ben fremono
i venti avari
Che se ben gemono
I flutti amari
Una fé nobile
Perir non può.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
collection Baini
shelfmark Ms. 2475.33

Record by Francesca Muccioli
Last modified: