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Redazione
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Not recorded
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testo messo in musica da Severo de Luca
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Poetical text transcription
Da gelosia
Nasce il dolore
Di questo core
Soffro d’amore
La tirannia
Per gelosia.
2.a
Di gelosia
Si arma l’arciero
Contro il pensiero
E vuol l’impero
Dell’alma mia
La gelosia.
Ma quel che più m’affligge
È che l’idolo amato
Non vuol ch’io dica almeno
La doglia ch’ho nel seno
Anzi par che s’offenda
Forse perché il trofeo della mia pace
Stima inutile impresa
Forse perché la verità dispiace.
È ver che Sisifo
Pena col sasso
Ma stanco e lasso
La sua sventura
Non lascia ignota
Mentre esclama Ision con la sua rota.
2.a
È ver che Encelado
Soggiace al monte
Ma pur la fronte
Senote e si sfoga
Il Mongibello
Mentre Tantalo chiama il suo ruscello.
Dunque se si concede
Ancor in grembo all’inferno
Il dolersi in eterno
E se mormora Stige
Le querele dell’alme
Più che il moto dell’onde
Perché non posso anch’io
Querelarmi del danno
Che nasce dal mio gel, dal foco mio.
Ardo e gelo, e non so dire
S’è l’ardore nel rigore
S’è il rigore sull’ardore
Che mi portano a morire.
2.a
Gelo et ardo e non so come
Tra le cifre d’empio fato
Il mio cor già disperato
Del suo mal non trova il nome.
Crudele e vuoi ch’io faccia
La pena che mi strugge
La speranza che fugge
Dall’anima che langue
Crudele e vuoi ch’io possa
Simular le ferite in mezzo al sangue
Se potesse il mio core
Usarti infedeltà scherzando un giorno
Compatiresti allora
Lo sfogo lacrimoso
Di mie giuste querele
Che mal soffre l’offesa alma fedele.
Se sapessi che doglia mi sento
Forse forse diresti o mia vita
Ch’hai pietà di quest’alma tradita
Se tu fosti cagion del tormento.
2.a
Se vedessi che pena è la mia
Forse forse diresti o mio bene
Che ti penti d’accrescermi pene
Ch’ho ragione d’aver gelosia.
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collection Vat. lat.
shelfmark 10204.42
Record by Teresa Gialdroni