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Watermark
Not recorded
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Analytical description
Siogli tu le mie ritorte
Fuggendo allora il raggio
Non disperate, no
Poetical text transcription
Entro romito speco
Ove di sol non penetrò mai raggio
A cui l’adito adombra
Selvaggia vite cogli erranti tralci
Disperato amator condusse il passo
E su muscoso sasso
Agiando il fianco riempiva in tanto
L’orrido loco di sospiri e pianto
Chiamò tiranno amore
Crudel la ninfa che sprezzollo insana
La brama del suo core
E alfine in questi accenti
Pregò la sorda morte
A troncar colla vita i suoi tormenti.
Sciogli tu le mie ritorte
Dammi aita dammi pace
Dolce morte e morte tace
Che farò qual Nume invoco.
Non vi chieggio di gioire
Bramo solo di morire
Questo dono o numi è poco.
Fuggendo all’ora il raggio
Del caldo sol nel solitario speco
Entrò l’ingrata ninfa e udir poteo
Del suo misero amante
Le voci estreme e sì pietà la vinse
Che con aperte braccia
Andogli incontro al sen lo strinse e poi
Appressò la sua bocca ai labri suoi
Allor di nuova luce
Vestissi l’antro e Citerea v’apparve
Le grazie il viso il gioco
Empir di festa e di gioir quel loco.
Non disperate no
Un giorno di goder felici amanti
È pena ria lo so
Amar crude beltà
Ma un tenero piacer
Alfin consolerà i vostri pianti.
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shelfmark 34.5.4 (= Cantate 255).35
Record by Antonio Caroccia