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Per l'attribuzione della copia al Copista 11 cfr. bibliografia
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Dalisa, e come mai
Il tuo amor è una pittura
Pingi pur quanto sai con finti vezzi
Un guardo lusinghier
A che giova quel dire
Mi ribello al Dio dignido
Poetical text transcription
Dalisa, e come mai
La mia fede, il mio amor cruda pretendi,
Tu, che il mio amor e la mia fede offendi?
Ah! purtroppo t'amai,
Troppo per te penai, tiranna infida,
Hor non vuo' più che rida
Invaghito il tuo cor d'altri desiri.
Da miei pianti e so[spiri].
Il tuo amor è una pittura
Su la tela d'incostanza,
Colorita di lusinghe
Sempre inganna ciò che finge,
E qual sfinge ha per natura
Di cangiar ogn'hor sembianza.
Pingi pur quanto sai
Con finti vezzi un innocente ardore
Ch'il deluso mio core,
Scoperta l'arte ch'ogn'inganno eccede,
A mentiti colori e più non crede.
Un guardo lusinghier,
Un riso mensognier,
Più non m'alletta no
Più non m'accende.
Sciolto da lacci il cor,
Al già sospito ardor,
S'un giorno s'infiammò,
Più non si rende.
A che giova quel dire,
E che m'hai fatto ingrato,
Ch'il core ammaliato
È costretto per te sempre a languire.
Ah! che tutt'è pittura
D'apparenza mentita
E lascio solo
De tradimenti suoi ministro il duolo.
Mi ribello al Dio dignido
Ti scancello dal mio cor,
Quanto fui amante fido
La mia fe' cangiò in rigor.
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shelfmark H 659(II).36
Record by Matteo Giannelli