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Analytical description
Dove l'ali spiegate
Orioni procellosi
Ma con quali speranze
Ma con chi parlo oh Dei
Come il mare fremente e torbido
Le acque e i lidi
Miei pensieri tormentati
Non e` chi vi soccorra
O vi sia scorta e di ogni aiuto
Ah dove ahime` trascorre
La` nel seno di quei legni
Voi gioite e gradite
E tu Lidia vezzosa
Aure figlie d'amore
Questi come allor centro
Così così da te non lontani
Poetical text transcription
Dove l’ali spiegate
Ove indirizzate il volo
O delle gioie mie rapaci abeti
Come da queste arene
M’involate furtivi ogni mio bene
Udite udite no
partite infide prore
Rendetemi il mio core
Ah che sorde a miei pianti
Già nel seno di Teti ad onta mia
Voi battete le penne
Né vi fulmina il ciel spietate antenne.
Orioni procellosi
Aquiloni tempestosi
Su sorgete e dal ciel gli argentei campi
Turbando ingombrando
Di fulmini e lampi
Sommergete con fiero rigor
Quei legni perfidi
Predatori del mio stesso tesor.
Ma con quali speranze
Per i loro naufragi
Voto al ciel priego il mar supplico i venti
Né sovvienmi infelice
Che della Dea d’amore
Cuna è il mar reggia il ciel l’aura nutrice
Lasso dunque e che farò
A chi ricorrerò del nero inferno
A voi caliginosi horridi numi
Alle querelle mie
Come a magiche note
Con le vostre potenze
Accorrete obedite e vomitando
Voragini di foco
Per abbissar quelle fugaci vele
Dispietate e severe
Rendete il mare asciutto arse le sfere.
Ma con chi parlo oh Dei?
A chi chiedo soccorso alle mie pene
Se nell’Inferno ancora
Con sacrifitij immensi
Per le veneri ognora ardo gli incensi.
Come il mare fremente e torbido
Come i venti con fieri strepiti
Come il cielo con pioggia e fulmini
Mie doglie e lacrime ponno temprar?
Se l’acque e i lidi
Ove improvvisi
Gli augelli passano
Cangiansi subito
In paradisi.
Miei pensieri tormentati
Che farete io dir nol so
Peregrini disperati
Per il mondo io vi vedrò.
Non è chi vi soccorra
O vi sia scorta e d’ogni aiuto
È la speranza absorta e d’ogni aiuto.
Ah dove ahimè trascorre
Preda d’immenso duol la lingua audace
Che sì sfrenata corre a chieder guerra
Ove sperar dee pace?
Con qual fiero rigor con qual vendetta
Al naufraggio d’amor sdegno m’affretta
Né v’accorgete o spirti
Ch’è mostruoso eccesso
Nelle perdite altrui perder se stesso.
Là nel seno di quei legni
Se s’asconde il vostro core
Per passar gemma d’amore
A far pompa in altri regni.
Voi gioite e gradite
Di rimirar e in breve
Con glorioso pondo
Del vostro core adoratore
Un mondo adoratore.
Sì, Sì mi ridico o stelle
Onde venti fermate
Pioggie lampi procelle
Hormai vi dileguate
Et al mio ben sì caro
Fatevi e mare e tramontana e faro
È tu Lidia vezzosa
Che maestra in bel arte
Porti in giusto trionfo
D’un sen che t’adorò la miglior parte
Solca pur fortunata
D’un amico Ocean l’Humide strade
Ch’al tuo nobil pensiero
Sarà nave il mio seno
Amor nocchiero è sin guida dell’aure
Non permettesse il fato
Di secondar le brame tue felici
Ben suppliranno o Lidia a i tuoi desiri.
Aure figlie d’amore i miei sospiri.
Questi come a lor centro
Dovunque volgevai
Del tuo angelico piè leggiadro il passo
Sempre gl’havrai presenti
Ombre al sol, soli al gelo e scudi ai venti
Così così da te non lontani
Mentr’io gli vedrò
Felice e beati
Quei dì chiamerò
Che gl’ultimi fiati
Nel suo dolce seno
Mio ben spirerò.
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Shelfmark
collection Fondo Estense / Mus F
shelfmark F.1361.1
Record by Cristina Mauriello