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È un martirio della costanza
Così dicea Fileno
La speranza è una tiranna
Ah Filli ingrata appunto con la speme
La bellezza che mi fugge
Proseguiva pur anco
Poetical text transcription
È un martirio della costanza
Amar sempre e mai goder.
Adorando in lontananza
L’ombra sola del piacer.
Così dicea Fileno
Ch’idolatra fedel d’un volto amato
Da quelle luci vaghe
Bramando influssi d’or raccolse piaghe
Il duol però maggiore
Era che mai godendo ogn’or sperava;
Onde avvistosi al fine
Di dover disperar co’ la speranza
Contro passion sì dolce
Ma per lei sì crudele
Su la cetra sfogò
Le seguenti querele:
La speranza è una tiranna
Che condanna
Con sembianza di pietà.
Copre d’oro il suo veleno
Ma nel seno
Sfoga poi la crudeltà.
Ah Filli ingrata appunto con la speme
Uccidesti il mio core
D’altra colpa non reo se non d’amore.
Io però dell’ingiusto orrido scempio
Vo’ pigliarne vendetta
E giuro per quei vaghi,
Che ti spendono in fronte
Crudelissimi rai
Tanto t’abborirò [i.e.] quanto t’amai. (…..)
La bellezza che mi fugge
Col disprezzo vo’ punir.
Con sì provido rigore
Potrà forse offeso il core
Del suo torto insuperbir.
Proseguiva pur anco
Sul musico stromento
A sfogar il tormento:
Ma sin dalla sua sfera udito amore,
E dell’alto dolore
Comparendo l’impegno
Si dié co’ baci ad ammorzar lo sdegno
Onde afflitto e ridente
Con aria non ben mesta, e non serena
Si fe’ pausa al cantar posa alla pena.
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shelfmark DD.51.9
Record by Alessandro Sabino Virgilio