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Watermark
Not recorded
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Analytical description
Sovra un alpestre e discoscesa balza
S’involato havessi al cielo
Congiuratevi pur
Di saette il nudo arciero
Poetical text transcription
Sovra un'alpestre e discoscesa balza
Ov’orma non impresse altri che fiere
Colla scorta del caso il piè vagante
Fermò nobil garzon et anelante
Senz’il grato spirar d’aure leggiere
Senza spegner la sete all’hor ch’incalza
Più di Sirio l’arsura i membri lassi
Tentò di riposar fra i duri sassi
Ma la mente inquieta
Resa bersaglio di penzier noiosi
Relegava i riposi
Dell’infelice e coraggioso Eurindo
Che d’ingiustitia fine
Incolpando l’autor delle sue pene
Fra quei romiti e solitari horrori
Dissacerbò così d’aspri dolori.
S’involato havessi al cielo
Qual Prometeo il fuoco eterno
Se di Delfa scisso il velo
Da mia man fusse per scherno
Se di Flegra i figli altieri
Appressato havessi i monti
Per recar barbari affronti
Del gran Giove a gli alti imperi
Pur sarebbe men rubelle
Il tenor delle mie stelle
E adirato meno il fato,
Mi farebbe sperar un dì pietà.
Congiuratevi pur
Con empietà a miei danni
O rei tiranni
Sempr’havrò del ciel mercè
Con intrepido cor libero il piè
Sempre havrò del ciel mercè.
Di saette il nudo arciero
La faretra inpoverì
Per far suddito al suo impero,
Questo petto un solo dì.
Ma dal cor saldo e restivo
Fu delusa ogni sua speme
Né men d’or vuò le catene
Libertà so la lingua
E s’interruppe il canto.
Tal fu d’Eurindo l’infortunio atroce
Che libertà l’imprigionò la voce.
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Shelfmark
shelfmark Cantate 60 [olim 60.1.51].10
Record by Attilio Foresta Martin