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Redazione
Physical description
Watermark
Notes
Alle p. 20, 49, 63, 85: «Segue l'Aria.»; a p. 45: «Segue il Ritt.º»; alle p. 78, 83: «Ritt.º»; a p. 99: «segue subbito.»; a p. 101: «Fine».
Uniform title
Scoring
Bibliographic repertories
Bibliography
Analytical description
Sovra morbide piume
Sovra i gigli del mio seno
Dormi caro, su, dormi e a mille schiere
No che non puoi, mio core
Oh Dio! ma dove il crudo
Se nel mar portasti il piede
Uccidetelo, oh stelle
Alle straggi, all'armi, al campo
Lassa, oh Dio, che presumo
Tornate, ohimè, tornate
Vanne, fuggi, va', spietato
Riedi, vieni, ma no, parti ché troppo
Mostro rio, così si fa?
S'ascoltar non mi vonno
Addio regno, vassalli, addio, addio
Poetical text transcription
Sovra morbide piume,
Ove il dio degli amanti
Coi compagni amorini
Vezzosetto scherzava,
Unita al teucro duce
La bellissima Elisa
Queste in sogno spiegava
Fervide voci, e 'l dio bendato ancora,
Tratto al suon de' suoi detti,
Estatico giacea colmo d'affetti.
Sovra i gigli del mio seno
Chiudi, oh caro, i lumi arcieri
Ché in goder sì bel sereno,
Fanno tregua i miei pensieri.
Dormi caro, su, dormi e a mille schiere,
A mille guise, a mille
Sontuose carriere
Le delitie più care
Volino a te vicino:
Giaccia, in sen di Morfeo, Amor bambino.
No che non puoi, mio core,
Goder al tuo sperar gioia maggiore.
In braccio al mio bene
Son dolci le pene,
Gradito il rigore.
Oh Dio! ma dove il crudo
Fuggito è da me lungi?
Dove il fiero spergiuro
Volse le piante e agl'occhi miei s'invola?
Questa, ingrato, è la fede,
Questo, indegno, è l'affetto
Ch'al mio cor tu sacrasti, angue omicida?
Vanne, corri, alma mia, l'empio s'uccida.
Se nel mar portasti il piede,
Fiero il mar mai cangi tempre;
Se dal ciel chiedi mercede,
Crudo il ciel ti sia per sempre.
Uccidetelo, oh stelle,
Uccidetelo voi, numi del cielo:
Abbia fiero il destin chi ha cor di gelo.
Alle straggi, all'armi, al campo,
Su, miei fidi, e che si fa?
Voglio ad onta di mia sorte
Trionfar con la sua morte
Dell'infida sua beltà.
Lassa, oh Dio, che presumo
Contro l'anima mia, che tanto adoro?
Misera, così parlo?
Pria m'uccida il dolor ch'odia [i.e. oblia] d'amarlo.
Tornate, ohimè, tornate
Vezzose mie pupille a questo seno,
Sentitemi, ascoltate
Pria che lo spirto esali un giorno almeno.
Aggiungermi più pene è gran martire,
Vorrei, vorrei morire.
Ma no, lassa, che dico?
Parti, ingiusto amator, ché s'una volta
Abbandonar sapesti
L'innocente mio cor, sempre severo
Coll'istesso mio cor, sarai leggiero.
Vanne, fuggi, va', spietato,
Alma ria che non hai fé.
Ma no, resta, ché placato
Forse un dì sarai con me.
Riedi, vieni, ma no, parti ché troppo,
Troppo, oh Dio, m'offendesti.
Tra suoi flutti Nettun l'iniquo arresti.
Mostro rio, così si fa?
Doppo averti idolatrato,
Dal mio cor tu fuggi, ingrato,
Senza aver di me pietà.
S'ascoltar non mi vonno,
L'amante che se 'n fugge,
La mia fiera germana, i miei guerrieri,
Sovra pira sì cruda
La sua vita finir vuol il cor mio,
Addio regno, vassalli, addio, addio.
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shelfmark Mus.2056-J-1 .1
Record by Giovanni Tribuzio