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Analytical description
Polifemo, B, Deh tacete una volta
Polifemo, B, Mio cor tu prendi a scherno
Polifemo e Galatea, B e S, Galatea dove fuggi? Ah senti, ah lascia
Galatea, S, È ver mi piace
Polifemo, B, A Polifemo in faccia
Polifemo e Galatea, S e B, Dal mio sdegno il tuo diletto
Poetical text transcription
Deh tacete una volta
Garrule Ninfe a che narrarmi ogn’ora
Barbare i torti miei! Qual inumano
Diletto mai nel tormentarmi avete?
Galatea d’Aci è amante il so; tacete
Ma l’empia del mio duolo
Non riderà gran tempo eccola oh Dei!
Quel volto sì m’alletta
Ch’io mi scordo l’offesa e la vendetta.
Mio cor tu prendi a scherno
E folgori e procelle
E poi due luci belle
Ti fanno palpitar.
Qual nuovo moto interno
Prendi da quel sembiante!
Quei non usati incanti
Ti insegnano a tremar?
Galatea dove fuggi? Ah senti, ah lascia
Quell’onde amare. E qual piacer ritrovi
Tra procellosi flutti
Sempre a guizzar?La tua beltà non merta
Di nascondersi al sol. Ne temi forse
Gli ardenti raggi?All’ombra mia potrai
Posar sicura. Io lusingar col canto
Voglio i tuoi sonni; e se d’amor non soffre
Ch’io ti parli, oh tiranna, il tuo rigore
Il giuro a te non parlerò d’amore.
Ma qual beltà pretendi
Ch’ami in te Galatea?Quel vasto ciglio
Che t’ingombra la fronte?
Quelle rivali al monte
Selvose spalle? Il rabuffato crine,
L’ispido mento, o la terribil voce
Ch’io distinguer non so se mugge o tuona
Che fa tremar quando d’Amor ragiona?
Ah ingrata! Agli occhi tuoi
Meno orribil sarei se nel pensiero
Aci ogn’or non avessi.
È vero, è vero.
È ver mi piace
Quel volto amato
Ad altra face
Non arderò.
Purchè il mio bene
Non trovi ingrato
Mai di catene
Non cangerò.
A Polifemo in faccia
Parli o stolta così! Vantarmi ardisci
Dunque il rival? Sai che un offeso amore
Furor si fa? Che mal sicuro asilo
È il mar per te?Che svelta
Dalle radici sue l’Etna fumante
Rivolterò? Che opprimerò s’io voglio
Fra quelle vie profonde
E Teti e Dori e quanti numi han l’onde?
Trema per Aci, ingrata,
Trema ingrata per te. S’ei più ritorna
Teco a scherzar sul lido
Del mio furor.
Del tuo furor mi rido.
Dal mio sdegno il tuo diletto
Dove mai fuggir potrà?
Nel mio seno avrà ricetto
Ed amor l’assisterà.
E il mio duol?Le mie querele?
Non mi muovono a pietà.
Col mostrarti a me/lui crudele
Tu m’insegni crudeltà.
Credi a me cangia consiglio
Mancherà/ Crescerà nel suo periglio
La tua/mia stolta/bella fedeltà.
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shelfmark 1B.6/7.8
Record by Raffaella Barbetti