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Redazione
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Watermark
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Lasciatemi speranze cortegiane
Poetical text transcription
Lasciatemi speranze cortegiane
Hor che son fuor di corte
Che chi sa ben servir di rado ha sorte
Corte già son molt’anni
Spirando sperai per strada d’affanni
Alle speranze mie non giunsi mai
Mi promettesti gioia
t’offeristi diletto
Hor trovo pene e noia
Lunghe speranze e brevità d’affetti
Stimulando i sospiri
Sofrii duro cordoglio
Frodi invidia e martiri
Merce di vetro al mio servir di scoglio
Farfalla al tuo bel raggio
Mi raggirai anch’io
Ma trovai nel passaggio
De vaghi lumi tuoi il rogo mio
Vendei l’antica pace
Gl’anni più freschi e cari
E la speranza audace
Nulla mi fé sentir de giorni avari
Vissi sott’aureo tetto
Mirai sempre tesori
Ma nel gustar diletto
Come Tantalo ai pomi e Mida agl’ori.
Corte tomba de vivi
Scola di falze [sic] norme
Stuoli di luce prive
Quanto vaga è di fuor entro e di forme
Sembra un mar al sembiante
Che m’invita alle sponde
Ma fallace inconstante
Ha melate l’arene e amare l’onde.
Vissi in lungo letargo
Hor del proprio torrento
Veggo con occhi d’argo
Che premii un solo e ne disperi cento
Lasciatemi speranze cortegiane
Hor che son fuor di corte
Che chi sa ben servir di rado ha sorte.
Corte labile
Sort’instabile
Sorda e mutola
Schivitudine
Quanti soffrono
Stolti e creduli
Senza premii
Humilissimi
Che non possono
Almen piangere
Gl’anni inutili
Miserabili
Del lor vivere.
Country
Language
Shelfmark
shelfmark 33.4.17 (B) [olim C.I.8B (A.54)].19
Record by Cinzia Trabucco