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Redazione
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Analytical description
Presso l’onde tranquille
Vaghe sponde, ella dicea
A così dolci carmi
Ninfa ignota ch’all’oblio
Ridente Nice all’ora
Tu ch’Anfione
Tu d’Angione ed Orfeo
Poetical text transcription
Presso l’onde tranquille
Della cerulea Dori
Al suon d’eburnea cetra
Nice ai concenti garegiò con l’etra.
Vaghe sponde, ella dicea
Mentre grate m’accogliete
Quelle pene al cor togliete
Che lasciolle sorte rea
Tra voi scogli che ridenti
M’offerite alto riposo
Assopito giace ascoso
Il fragor de miei tormenti.
A così dolci carmi
Dal letargo profondo
Del suo mesto pensier svegliossi Arlindo
E rapido alla Ninfa
Che stupidi arrestava in aria i venti
Volse confuso in questo dir gl’accenti.
Ninfa ignota ch’all’oblio
Col bel canto il nome involi
All’afflitto pensier mio
da te chieggio almi consuoli.
Vivo in pene e tra martiri
Sol m’è vita il lagrimar
D’una tigre i rei desiri
Tu sol puoi vaga placar.
Ridente Nice all’ora
Disse al pastor doglioso
Del suo stato infelice
Molto Arlindo mi duole
Ma se del tuo bel sole
Le furie dispietate
Non san render placati
I tuoi celati ardori
Scoprili ardito pria poi piangi e mori.
Tu ch’Anfione
Rassembri al canto
Fia sol tuo vanto
Spettar il sasso d’empia beltà
E render placida la crudeltà.
Tu d’Angione ed Orfeo
Più saggio e più versato
Renderai mite un dì l’ira del fato
Così disse la Ninfa e su d’un scoglio
Lasciò la cetra d’oro
Cercando nella pesca altro ristoro.
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Shelfmark
shelfmark 33.4.1 [olim Cantate 61].5
Record by Cinzia Trabucco