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Stelle? Che udij? Perder Arsinoe io deggio?
Padre non curo il regno
Ma, o lamenti, a quest’alma
Un'aura placida mi vien d’intorno
Poetical text transcription
Stelle? Che udij? Perder Arsinoe io deggio?
Arsinoe, che negl’anni,
E meco al par crebbe in amor ancora.
Arsinoe, per cui tanti rischi in[o] contrai,
Tal che per lei sin bella
Par vemi morte. Arsinoe, che si fida
Ogn’or mi fu. No: La mia Arsinoe io voglio,
O morrò di cordoglio.
Padre non curo il regno
Madre ho la vita à sdegno
Senza la fida e bella
Anima del mio cor.
Io non aspiro al trono
Suddito nacqui è’l sono
Sol mi si lasci un bene
Che mio già fece amor.
Ma, o lamenti, a quest’alma
Date omai tregua. Ingiusto
Non sarà il Padre, e quando anch’ei tal fosse,
Da un comando spietato
Difendermi sapria core, di madre.
Lungi ò vano timore,
Su la fè del mio ben posa il mio Amore.
Un’aura placida mi vien d’intorno
E’l fosco nubilo ne rasserena.
L’alma lusinga si di più bel giorno
L’alma che torbida sinor fu in pena.
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shelfmark Ed 118t.4
Record by Andrea Zedler