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Poetical text transcription
A 3: Ahi qual alto spavento il tutto ingombra!
PRIMO: Il dì venuto è meno
SECONDO: E spento ogni sereno
TERZO: Non scorge il guardo altro, che orrore ed ombra.
A 3: Ahi qual alto spavento il tutto ingombra!
PRIMO:
Di Zeffiro il dolce fiato
Poc’anzi qui pur spirò
E quasi su verde prato
Di Teti nel sen scherzò.
SECONDO:
Sul mar che tacito
Posando stavasi
Stendeasi un tremulo
Ceruleo vel
E l’acque immobili
Parean del placido
Lor grembo amabile
Far specchio al ciel.
TERZO:
Di fulgor vivi, e ridenti
Feasi adorno il sol veder
E a fidar l’antenne a venti
Invitava ogni nocchier.
A 2:
Ma nube crucciosa
Con fiera baldanza
Nell’aria sorgendo
Suo lume coprì
E tutta del Cielo
La vaga sembianza
Il campo cedendo
Repente sparì.
PRIMO: Fuor dell’Eolio claustro
Dalle catene in cui fremean disciolti
Imperversano a gara Affrico, ed Austro.
SECONDO: Da lor mossi e sconvolti
S’urtano i flutti, e pare
Che fin sovra le stelle
Dar luogo aspiri alle sue furie il mare.
TERZO: Notte infausta ed orrenda
Offusca in guisa, e l’onda, e l’aria intorno
Che aver sembra per sempre estinto il giorno.
PRIMO: Qua strepiti, e fragori
SECONDO: Colà turbini, e lampi
TERZO: Qui voragini, e abissi
PRIMO: Rotte vele. SECONDO: armi sparse TERZO: assorti legni
A 3: Sono infelici segni
A chi l’occhio atterrito il loro affissi
Che i più giocondi oggetti
Nell’imagin più tetra, e più funesta
Trasformar sa in un punto atra tempesta.
PRIMO:
Ciechi amanti
Che ricetto
Dentro al petto
All’arcier di Gnido offrite
A 2:
Non stupite
Quando un simile evento han vostre calme.
A 3:
Quel ch’è in mar la tempesta, è amor nell’alme.
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Record by Giulia Giovani e Ivano Bettin