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Redazione
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Poetical text transcription
Già del Tago nell’onde
A suoi destrieri il sole
Discioglie il morso e l’aurea face asconde
Ed io che di quest’acque
Per sostentar mia vita
Tendo a’ muti abitanti
Con esca allettatrice insidie accorte
Colpa d’iniqua sorte
Che ognor mi vuole in povertade e in duolo
Questo infelice dì tutto trascorsi
Né giunsi a farne (oh Dio) preda d’un solo.
Fiere stelle voi sole voi sete
Che godete
Disperato vedermi penar
Dunque in cielo su barbare uscite
E venite
La mia pena festose a mirar.
Ma di chi mi querelo?
Come con folle orgoglio
D’una ingiusta fierezza accuso il cielo?
Taci stolto cordoglio
Né mostrar contro lui sì ria baldanza
Forse con saggio avviso
Ei fa prova così di tua costanza
E se a’ decreti sui
Piegherai tutto umil la fronte altiera
De suoi doni arricchito
D’un altro dì ti scorgerà la sera;
Perch’ei sa trar sovente
Benché piena ella sia d’affanno e noia
Da una notte di pena un sol di gioia.
Più non detti aspro lamento
Dunque a me l’ora o il martir
Ma si tempri ogni tormento
Con la speme e col soffrir.
E si attenda che il Ciel tragga pietoso
Benché adesso ne affligga affanno e noia
Da una notte di pena un sol di gioia.
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shelfmark 2474.64
Record by Giulia Giovani e Ivano Bettin