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Poetical text transcription
Vuole Amor che da due stelle
Del mio cor penda la sorte,
E in girar fide o rubelle
Mi dian vita o porgan morte.
Ma l’ardor di sì bei rai
Rie vicende, amari eventi
Influir non può giammai.
Mio pensiero, e tu paventi?
Temo (Oh Dio t’odo dir) temo il tuo Fato.
Sempre avverse ha le stelle un sventurato.
Più cauto il guardo stendi
Su quei lampi fallaci,
E in essi appien le tue fortune apprendi.
Vaghi son, ma tiranni;
Par che spirin dolcezza, e dan cordoglio:
Erranti in fedeltà, fissi in orgoglio
Hanno in chiaro seren torbidi inganni.
Di Citerea la face
Con lor mai non scintilla:
E tu che al duol nascesti
Che sol vivi ai tormenti,
Che le ruine avesti
De tuoi miseri dì pari ai momenti
Oserai di sperar calma tranquilla?
Ah no, no, temi pur, temi il tuo fato;
Sempre avverse ha le stelle un sventurato.
Sagace pensiero,
Ch’al cieco mio core
Discopri perigli,
Pur troppo del vero
Tuoi detti son figli.
Se fin dalla cuna
Severa fortuna
Ver me congiurò
Che vari le tempre
Chi cruda fu sempre
Sperar non si può.
Dunque i vanni deponi
Mio tradito desire:
E se da gl’astri alteri,
Cui beltà destinò tue cinosure
Fia che scendano ognor mali, e sciagure,
Si soffra ogni martire
Senza attender giammai ristoro, o pace.
Poiché per chi soggiace
L’inflessibil destino al fier tenore
Solo ha influssi d’affanno il ciel d’Amore.
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shelfmark 2474.52
Record by Giulia Giovani e Ivano Bettin