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Redazione
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Poetical text transcription
«Che fai dubbio mio passo?
Ove ti volgi? A qual sentier t’appigli?
Qui d’erbette, e di rose
D’ogni intorno arricchita
Con lusinghe odorose
A un soave cammin la spiaggia invita:
Qua mal distinto calle
Tra scoscese ruine
Di sterpi irto, e di spine
Dal cimentarvi il piè par che sconsigli.
Dubbio mio passo, a qual sentier t’appigli?
Del prato gentile
Che un tenero aprile
Cotanto adornò
Con orme gioconde
Trascorrer le sponde
Io forse vorrò?
Ah non fia mai no, no,
Chi nacque a fabbricarsi
Col valor su le stelle altera sede
S’arresti ove apprestarsi
Scorga d’agi, e di fior pompa al suo piede;
Ben con nobil vaghezza
Di qualunque al suo ciglio
Si mostri orrida asprezza
Le brame infiammi a riportar vittoria
Che sol per simil via vassi alla gloria.
Dunque oh lumi fuggite su, su
Questi doni d’un pigro piacer
Tra i sudori se dice virtù
Sol nudrirsi verace goder».
Sì tra sé divisando
Alcide il giovinetto
Superata l’alpestra
Via che sorgeali a destra,
Giunse dove sublime
Di eternitade il tempio ergea le cime.
Di là stupido scorse
Che da lui la negletta infida riva
A fatal precipizio il varco apriva
Onde adorato il nume
Che di sé riempia quel sacro orrore
Doppo brevi dimore
Da calcati dirupi il piè divise
Ma pria simili accenti in essi incise:
«Giovenile incauta etade
Se virtù t’offre, e diletto
Ad un punto in vario aspetto
Vie spinse, e amene strade.
Non piegar dove fiorito
Par che il suol t’alletti, e preghi
Ma la volgi ove dispieghi
Aspra balza in sen romito.
Perché i sensi ingannando han per confine
Il duol le rose, ed il giovin le spine».
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shelfmark 2474.28
Record by Giulia Giovani e Ivano Bettin