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Redazione
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Watermark
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Poetical text transcription
Del Gange su i liti
Allorché più bella
Suo lume spandea,
Fra i rami fioriti
D’opaco boschetto
Vezzoso augelletto
Il canto sciogliea.
E di sì dolci lai
Empia le selve ancor di luce vote
Che ad ascoltar sue note
Gli occhi, il passo, e l’udito in un fermai;
Ma di me stesso fuore
Mentre io più tal dolcezza iva gustando
Il ritroso cantore
Mia dimora osservando
Per portarsi veloce ad altra sede
Tolse il moto alla voce, e all’ali il diede.
Di tal conforto privo
Di tal partire afflitto
Seguii co’ miei sospiri il fuggitivo;
Poi tra me rivolgendo
Con dispetto, e tormento
Lo svanito contento,
Dissi: «Apprendi mia mente in simil scuola,
Che il piacer pria lusinga, e poi sen vola.
Non goder d’un bel sereno
Che liev’ombra il sa rapir.
Qui la gioia è qual baleno,
Che sparisce in apparir.
Un solo istante ogni gioir distrugge,
E il ben quando più alletta, allor più fugge.»
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Shelfmark
shelfmark 2474.19
Record by Giulia Giovani e Ivano Bettin