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Poetical text transcription
Come in Ciel dell’aureo crine
Spiega il sol tranquilli i rai!
Qual dall’indiche marine
Più bel dì nacque giammai?
Ovunque il guardo io giro
Smalta dell’aria i campi
Un ridente zaffiro,
E perché l’ali infeste
Non rivolgan crucciosi
A svegliar nembi, a seminar tempeste
Entro all’eolio claustro
Preme acerba catena Affrico ed Austro.
Sol placido fiato
D’auretta gioconda
Or nuota sull’onda
Or scherza nel prato
E porge all’altrui ciglio aria sì pura
D’un costante seren speme sicura.
Ma qual mentre vagheggio
Pompe sì belle in un momento alzarsi
Dall’Occidente oscura nube io veggio?
Come spedito il volo
Muove per l’aure, e seco
Ha di nembi seguaci immenso stuolo?
Ohimè già reso è cieco
Da fosco orrore il sol; già d’ogni intono
Toglie notte improvvisa
Con ombra micidial la vita al giorno.
Già di Noto i crudi sibili
Turban l’aria, il suol combattono
Piogge irate, e lampi orribili
Frangon rupi, e selve abbattono.
E dove oh dio spariro
Quelle, che qui pur dianzi ebbero impero
Calme tanto tranquille
Ahi, che quaggiù non splende
Serenità, che non soggiaccia a mille
Repentine vicende.
Serba per pochi istanti
Variabil fortuna ugual tenore.
Quindi impara, o mio Cuore
A non sperar giammai stabil contento.
Cangia in pena ogni gioia un sol momento.
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shelfmark 2474.18
Record by Giulia Giovani e Ivano Bettin