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Titolo dall’incipit testuale. Capolettera ornato.
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Era così costante
T'intimo la guerra
Chi teme lo strale
T'intimo la guerra
Armar popoli immensi
Lungi trombe, tamburi, armi e bandiere
A soggiogar rubelli
A soggiogar rubelli
Lungi trombe, tamburi, armi e bandiere
Questo al nemico arcier fia che prevaglia
T'intimo la guerra
Poetical text transcription
Era così costante
Nelle difese sue contro Cupido
Silvio, che non temea strali né faci.
Il titolo d’amante
Lasciando a chi seguia la dea di Gnido
Godea dell’alma sua l’interna pace.
Un dì, fattosi audace,
Vantando ogn’hor la libertà del core
Baldanzoso così disse ad Amore:
T’intimo la guerra,
Ti sfido a battaglia.
Un cor che non caglia
Già le machine tue, perfido, atterra.
Chi teme lo strale
D’un nudo guerriero
Se sol col pensiero
A lui si prevale.
Se dardo mortale
Scoccar ei presume,
S’inganna quel nume
Se ben non ho d’intorno
O piastra o maglia.
T’intimo la guerra,
Ti sfido a battaglia.
Armar popoli immensi,
Schierar bronzi tonanti,
Non è d’uopo a gl’amanti.
Altro valore, altro sperar conviensi.
Lungi trombe, tamburi, armi e bandiere
Per superar amor basta il volere.
A soggiogar rubelli,
Ad atterrar nemici
Altri, tal hor, fra bellici duelli
La destra impieghi in martiali uffici.
Altri, all’impeto hostil, il petto opponga,
Erga solide mura,
Eserciti disponga
Per render la difesa o almen sicura.
Lungi trombe, tamburi, Armi e bandiere.
Per superar amor basta il volere.
Questo al nemico arcier fia che prevaglia.
T’intimo la guerra,
Ti sfido a battaglia.
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shelfmark V.41.2
Record by Ivano Bettin