Scheda n. 8924

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1710

Titolo

Amante che ricusa conforto

Presentazione

Legami a persone

Pubblicazione

Copia

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo si trova anche in Parte terza, p. 112 con alcune varianti poetiche.

Titolo uniforme

Non consolatemi ch'io più m'affanno. Forma non specificata

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Non consolatemi ch’io più m’affanno,
I ristori
Fan maggiori
Le cagioni del mio danno,

Dite ch’io pianga, che goderò
Fate ch’io mora, che viverò;
Chi confortar mi vuol, non mi conforti,
A chi dispera, anco lo scampo è morte.

Misera, so ben io
Perché tanto mi dolgo;
Tacito in me rivolgo
L’alto principio, ch’il mio duol cagiona;
Gran tempesta ho nel cuor, ma non risuona.

Ahi sol a me son note
Le mie procelle e sol desio, che Cloto
Plachi il turbine ignoto
Con involarmi a quest’odiosa vita
Aita è sol, il non donarmi aita.

Lasciatemi sommersa
Ne’ miei profondi pianti,
Datemi questi vanti
D’aver vinta la morte almen tacendo
È parte di trofeo tacer morendo.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.183

Scheda a cura di Nadia Amendola
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