Scheda n. 8901

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1688

Titolo

Si deplorano le bellezze estinte dell’Imperatrice Isabella prima servita viva e poi veduta morta da San Francesco Borgia. Aria per musica. Al regio natale

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Lotti, Giovanni

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte terza, pp. 120-121

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo è intonato da Giuseppe Zamponi in un’aria per Soprano e basso continuo e pubblicato in Raccolta d’arie spirituali a una, due, e tre voci di diversi eccellentissimi autori raccolte, e date in luce da Vincenzo Bianchi […], In Roma, Appresso l’istesso Vincenzo Bianchi, 1640 (cfr. Bibliografia).

Titolo uniforme

Al regio natale. Forma non specificata, Si deplorano le bellezze estinte dell'Imperatrice Isabella prima servita viva e poi veduta morta da San Francesco Borgia. Aria per musica

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Al regio natale
Ai parti fecondi,
Allo scettro, onde uguale
Movea due Poli e sostenea due Mondi,
Giunse i pregi secondi
Costei d’alta bellezza, acciocch’avesse,
Chi la falce avventò, ricca la messe.
Così va
La gloria e la beltà, che ‘l mondo adora,
Fatta preda di Cloto in grembo a Flora.

Quell’occhio, ch’ardea
Con lampo temuto,
Ov’il Fasto sedea
Tiranno imperioso a impor tributo;
Giace arido rifiuto
Degl’anni e a sepelir le luci spente,
Congiuran le palpebre e ‘l marmo algente.

Quel ciglio, che rise
Qual arco dell’Iri,
Che dolce promise
Nelle guerre d’Amor pace ai sospiri,
Spense in Lete i bei giri;
E furo a morte in trionfar di lei,
Quelle ciglia superbe archi e trofei.

Quella guancia fiorita
Di ligustro e di croco,
Che accompagna e marita
Con prodigio d’amor la neve al foco,
Cangiò fortuna e loco,
E in cieco orror da fera morte oppressa,
Spaventa col suo orror la morte istessa.

Quella bocca a cui pria
Su ‘l labbro rosato
Ancor fresco bollia
Del piè di Citerea l’ostro animato,
Ecco in pallor gelato
Smorza i rubini e nel suo Trono anciso
Piange in braccio al silentio esangue il riso
Così và
La gloria e la beltà, ch’il mondo adora
Fatta preda di Cloto in grembo a Flora

Si veggia ogn’alma e in se convinta affermi,
Ch’è pregio egual, servire Auguste e vermi.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.160

Scheda a cura di Nadia Amendola
Ultima modifica: