Scheda n. 79

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1685

Titolo

La bellezza allo specchio / poesia dell’Eccelentissimo Sig. Dottore Gio. Battista Neri

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Albergati Capacelli, Pirro (1663-1735; conte)
autore del testo per musica: Neri, Giovanni Battista (1660-1726)

Pubblicazione

Bologna : Giacomo Monti, 1685

Descrizione fisica

P. 17-32

Filigrana

Non rilevata

Note

Il tit. si ricava dall’intitolazione a p. 17; il nome dell’A. si ricava dal front. dell’intera edizione

Titolo uniforme

Sedea Donna superba. Cantata morale, La bellezza allo specchio

Organico

Soprano o tenore e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S/T, Sedea Donna superba
2.1: Grave(aria, sol minore, c)
S/T, Mie pupille vaneggianti
3.1: (recitativo, c)
S/T, Il Mondo è un ciglio aperto
4.1: Vivace(aria, sol minore, c)
S/T, Anelli del crine
5.1: (recitativo, c)
S/T, Invan con mille guise
6.1: Spiritoso(aria, si♭ maggiore, c)
S/T, Io non vi prezzo più
7.1: (recitativo, c)
S/T, Se voci di dolor dar non sapete

Trascrizione del testo poetico

Sedea donna superba
Bella Circe dell’alme
Falsirena dei cor, Medea de sensi
Sedea fra mille incensi
Di sospiri adoranti all’hor che vaga
Di regolar la frenesia del crine
Chiedea con lieto ciglio
A lusinghier cristal vano consiglio.
Quando un guardo improvviso,
Che nell’interno suo formò il pensiero
Fè che da vero mirò se stessa,
E impallidì gelò poi così favellò.

Mie pupille vaneggianti
Luci erranti ed inquiete
Se ne sguardi che volgete
Non potete riposar.
Dunque siete nati
Per piangere non per mirar.

Il Mondo è un ciglio aperto,
In cui chi vi rissiede è un vetro frale
Un tenero cristallo un acqua lieve,
Che raggirando in breve
Col tempo che d’ogn’hor vola qual dardo
Fan l’huomo un occhio e la sua vita un guardo.

Anelli del crine
Che l’oro filate
Che dite, che fate
Con tanto splendor?
Ben tosto le brine
In voi scoprirete,
E scopo sarete
Del tempo al rigor.

In van con mille guise
V’increspate o mie chiome
Per fuggir dell’età l’orrida falce;
Poiché la vita è un vil capelo, e al fine
Sono gl’anni dell’huom lacci di crine.

Io non vi prezzo più
Labbri ridenti no
Se vi circonda
Guancia gioconda
Col bel fior di gioventù
Io so che pallidi
Tremanti e gelidi
Vi scoprirò
Io non vi prezzo più
Labbri ridenti no.

Se voci di dolor dar non sapete
Tacete pur tacete, ed imparate
Nel silenzio ostinato
Che l’huomo è un labbro ed è la vita un fiato.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rli - Roma - Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana
collocazione Musica A1.2

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: